Perché i grassi buoni proteggono il cuore e come prevengono il cancro?

I grassi insaturi, conosciuti come grassi “buoni”, fanno bene all’umore, al cuore e riducono il rischio di tumore: quali sono i migliori alimenti da consumare nella dieta?

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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I grassi, se assunti nelle giuste quantità, sono essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Essi svolgono un ruolo chiave nella segnalazione cellulare, formazione delle membrane cellulari, digestione dei succhi biliari e nell’immagazzinamento di energia.

Pensiamo che siano dannosi, ma in realtà fanno bene. Diversi studi, infatti, evidenziano che ci aiutano a prevenire anche malattie come il cancro. Vediamo insieme quali sono i benefici.

Qual è la differenza tra grassi buoni e cattivi?

Bisogna innanzitutto fare una differenza. Come spiega la dottoressa Elisabetta Marcosini su “Humanitas”, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini e dei centri Humanitas Medical Care, è necessario distinguere i grassi “buoni” da quelli “dannosi”.

Nel primo caso, si fa riferimento ai grassi insaturi che si distinguono a loro volta in: polinsaturi, ricchi di omega-3 e omega-6, presenti soprattutto nel pesce azzurro, e monoinsaturi che si trovano in cibi come l’olio d’oliva, l’avocado o la frutta secca.

I grassi “dannosi”, invece, sono quelli saturi, che nella maggior parte dei casi sono di derivazione animale e sono contenuti in alimenti come carne rossa, burro, formaggi grassi e strutto.

L’importanza dei grassi per il benessere

Quali sono allora i vantaggi per l’organismo? Uno studio dell’Università della California a Los Angeles, riportato dal “Corriere della Sera”, evidenzia che una dieta ipocalorica a base di grassi polinsaturi e monoinsaturi può aiutare a ridurre il rischio cardiovascolare, a dimagrire e a riequilibrare la flora batterica intestinale, migliorando i livelli di serotonina e contribuendo all’aumento del buon umore.

L’ideale sarebbe suddividerli equamente nei tre pasti principali, garantendo così al corpo l’energia necessaria durante la giornata. Inoltre, sempre presso l’Università della California, è stata condotta una ricerca che ha messo a confronto 1600 donne sane con 1600 donne affette da tumore al seno, dimostrando come un maggior consumo di grassi insaturi possa ridurre il rischio di contrarre la malattia.

Di conseguenza, è fondamentale prestare attenzione alla scelta degli alimenti da portare in tavola sia per il benessere fisico che mentale. Meglio privilegiare cibi ricchi di grassi sani come:

  • frutta secca
  • oli vegetali
  • semi
  • carne bianca
  • pesce
  • avocado
  • olive

Sono da evitare, invece, prodotti low-fat che contengono molti zuccheri.

Come bilanciarli nella dieta

Per una dieta equilibrata, come si legge ancora sul “Corriere della Sera”, è importante non eliminarli completamente. I grassi, infatti, sono nutrienti essenziali, e se assenti, l’organismo cerca di compensare ricavandoli dai carboidrati o da altre sostanze.

Il risultato provoca effetti negativi sulla salute, tra cui l’aumento del colesterolo LDL, noto anche come “colesterolo cattivo”.

Per di più, la carenza di grassi può causare difficoltà nell’assorbimento delle vitamine A, D ed E, con ripercussioni sul sistema immunitario, sulle ossa, sulla vista, sulla pelle e sulla coagulazione del sangue. O ancora, può ridurre la produzione di ormoni come il testosterone e gli estrogeni.

Scegliere una dieta a base di quelli “buoni”, quindi, contribuisce al benessere psicofisico, favorendo un aumento del buon umore, della concentrazione, dell’energia e del senso di sazietà.

Come diceva il poeta romano Decimo Giunio Giovenale: “Mens sana in corpore sano”.

Leggi anche: Quali sono i 7 alimenti da consumare per vivere più a lungo?

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Alfredo Polito
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Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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