Prima donna guarita dall’HIV con nuova cura: “Usato sangue del cordone ombelicale”

Donna guarita dall'HIV: la notizia è stata riportata dal New York Times, che ha scritto come la paziente sia la terza persona di sempre ad aver sconfitto il virus, la prima con il nuovo metodo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Prima donna guarita dall’HIV: la notizia è stata riportata dal New York Times, che ha scritto come la donna sia la terza persona di sempre ad aver sconfitto il virus. La guarigione è avvenuta grazie a un nuovo metodo di trapianto, che permetterà di poter curare persone di diverse origini razziali, una platea molto più ampia rispetto a prima.

Il trapianto coinvolge il sangue del cordone ombelicale, che è maggiormente disponibile rispetto alle cellule staminali adulte utilizzate nei trapianti di midollo osseo con cui sono stati curati gli unici altri due guariti. Senza contare che, contrariamente al midollo osseo, non necessita di legami così forti con il destinatario.

Donna guarita dall’HIV: il nuovo metodo

Donna guarita dall'HIV: il nuovo metodo

La donna guarita dall’HIV è un’ultracinquantenne, che ha avuto la diagnosi nel 2013 e che, da quel momento, si è curata con farmaci antivirali. Fino al trapianto, portato a termine dai medici del Presbyterian Weill Cornell Medical Center di New York. La notizia di quanto avvenuto è stata data nel corso di un convegno che si sta svolgendo a Denver, in Colorado, dal titolo “I retrovirus e le infezioni opportunistiche”.

La terapia si è basata su un metodo di trapianto di sangue del cordone ombelicale neonatale e, successivamente, di cellule staminali adulte. Il team di esperti della Weill Cornell ha identificato nel sangue del cordone ombelicale di un neonato una particolare anomalia genetica che lo rendeva resistente al virus HIV, così quelle cellule sono state utilizzate per il trapianto.

L’intervento è stato fatto nel 2017, la paziente ha poi assunto farmaci antirigetto e antivirali per 37 mesi, dopodiché ha interrotto ogni tipo di terapia. Passati altri 14 mesi, confermano gli studiosi, non c’è più traccia del virus dell’HIV nel sangue della donna americana.

Donna guarita dall’HIV: è il terzo caso al mondo

Prima della donna americana, c’erano stati solo altri due casi di persone curate dall’HIV: si trattava di due uomini, “il paziente di Berlino” Timothy Ray Brown e Adam Castillejo, “il paziente di Londra”.

Entrambi avevano ricevuto trapianti di cellule staminali adulte da donatori con la mutazione genica resistente all’Aids. La malata è stata così soprannominata “la paziente di New York”, proprio perché il suo caso è stato trattato a New York.

Leggi anche: Luc Montagnier: dalla scoperta dell’Hiv alle teorie sul Covid

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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