Edoardo Bove, come funziona il defibrillatore sottocutaneo e quando può essere rimosso

A seguito del malore in campo, a Edoardo Bove è stato impiantato il defibrillatore sottocutaneo: come agisce il dispositivo?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Il centrocampista della Fiorentina, Edoardo Bove, è stato operato presso l’ospedale Careggi di Firenze, dove è ricoverato la 1 dicembre. Il 22enne, infatti, nel match contro l’Inter di 11 giorni fa, è stato colpito da un grave malore in campo per cui è stato necessario utilizzare il defibrillatore.

Dopo la grande preoccupazione per il suo stato di salute, anche considerando la giovanissima età, a Edoardo Bove è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo removibile, come protezione per una possibile futura fibrillazione ventricolare.

Il club della Fiorentina ha fatto sapere in un comunicato che il centrocampista ha avvisato la società della buona riuscita dell’intervento: “ACF Fiorentina comunica che l’operazione alla quale è stato sottoposto il calciatore Edoardo Bove è andata a buon fine. Edoardo ha contattato pochi minuti fa la Società e dalla sua viva voce il Club è stato informato che sta bene e che dovrà proseguire il percorso post operatorio prima di essere dimesso dall’ospedale nei prossimi giorni”.

Edoardo Bove, quindi, si sta attualmente sottoponendo a ulteriori accertamenti per capire se il problema cardiaco sia di natura genetica o se infiammatoria.

Come funziona il defibrillatore sottocutaneo rimovibile?

Il defibrillatore sottocutaneo impiantato a Edoardo Bove è un’alternativa a quello transvenoso tradizionale ed ecco come agisce, secondo le parole di Massimo Mantica, responsabile del Centro aritmie ed elettrofisiologia cardiaca dell’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio a “Fanpage.it”:

Si tratta di un dispositivo in grado di rilevare in qualsiasi momento un’eventuale aritmia, ovvero un’irregolarità rilevante nel battito cardiaco, e correggerla attraverso uno shock elettrico salvavita.

Il defibrillatore sottocutaneo, quindi, compierebbe la stessa azione di quello utilizzato in campo dai professionisti sanitari per salvare il giovane calciatore. Inoltre, il Professor Mantica ha sottolineato quali sono le differenze con quello transvenoso:

La differenza sostanziale rispetto all’ICD transvenoso sta nel fatto che il suo funzionamento si basa su un generatore, solitamente alloggiato nel fianco sinistro, nella parte bassa del torace, in posizione sottomuscolare, collegato a un elettrodo che con un tramite sottocutaneo raggiunge la parte anteriore al torace, in posizione sovrasternale.

In quello venoso l’elettrodo raggiunge il cuore attraverso le vene, invece, nell’altro, tutto il dispositivo, generatore ed elettrodo, si trova completamente in posizione sottocutanea.

Il defibrillatore sottocutaneo è impiantato nel paziente con un intervento meno invasivo, dal momento che viene inserito senza toccare né le vene né il cuore.

In quali casi a Edoardo Bove potrà essere rimosso il defibrillatore sottocutaneo?

edoardo bove in campo

Il defibrillatore sottocutaneo viene spesso utilizzato come strumento di protezione nei pazienti come Edoardo Bove, come ha evidenziato il Professor Mantica, “In tutti i casi di episodi cardiaci che richiedono il ricorso al defibrillatore esterno, come sembra sia successo al calciatore, è obbligatorio proteggere il paziente da futuri eventi successivi“.

Come accennato poco sopra, Edoardo Bove sta svolgendo altri accertamenti per comprendere se il malore che lo ha colto è stato un evento transitorio o se si tratta di una condizione molto più seria. Inoltre, proprio a seguito degli esami, Edoardo Bove potrà decidere se mantenere o far rimuovere il defibrillatore sottocutaneo, ma solo se si trattasse del primo caso menzionato.

Infatti, il responsabile del Centro aritmie ed elettrofisiologia cardiaca dell’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio ha rivelato che “se gli accertamenti confermeranno la natura transitoria dell’episodio di aritmia, il dispositivo potrebbe essere rimosso. Se il problema è di natura permanente, può rimanere anche per decenni, così da correggere nuove aritmie che si potrebbero verificare in futuro”.

Se tale dispositivo non potrà essere rimosso, Edoardo Bove non potrà giocare in Italia, dal momento che vi sono norme stringenti, mentre potrà continuare a giocare in altri campionati, come accaduto al giocatore Christian Eriksen, a cui è stato impiantato lo stesso defibrillatore sottocutaneo, ora centrocampista del Manchester United.

Leggi anche: Cos’è la torsione di punta che ha avuto Edoardo Bove e come intervenire in tempo

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