La nuova influenza A/H1N1 è un’infezione dell’apparato respiratorio che ha colpito, in questi ultimi giorni, alcuni pazienti nel vicentino. Il virus, che è molto simile a quello influenzale con cui condivide anche alcune peculiarità, può essere evitato grazie a nuove campagne vaccinali. Ma perché viene denominato anche come ‘influenza suina’?
Influenza A/H1N1, che cos’è il nuovo virus?
L’A/H1N1 è una nuova influenza che colpisce le vie respiratorie dei maiali, in seguito a virus di tipo A. Contiene, nello specifico, geni di virus suini e umani in una combinazione che non si era mai osservata fino ad ora. Infatti, questo tipo di influenza può colpire non solo i maiali, ma anche pollame, e uccelli, e la trasmissione alla specie umana è un evento che non si verifica facilmente.
Ricordiamo, però, molto bene la prima influenza suina quella del 2009, la prima pandemia del XXI secolo che è scoppiata in Messico e si è poi estesa al resto del mondo. Al momento, i nuovi casi di influenza A/H1N1 non sembrano essere collegati a questo Paese.
Quali sono i sintomi più comuni?
Come già accennato, i sintomi della nuova influenza A/H1N1 sono molto simili a quelli influenzali. Ecco quali sono:
- Affaticamento e problemi alle vie respiratorie
- Brividi e freddo
- Dolori fisici
- Febbre
- Mal di gola
- Mal di testa e cefalee
- Naso che cola e raffreddore
- Tosse
Come si diffonde l’influenza A/H1N1 tra gli umani?
Le persone possono contrarre l’influenza A/H1N1 nello stesso modo in cui ci si ammala dell’influenza stagionale. Infatti, si diffonde da persona a persona tramite le gocce contenute negli starnuti o dopo un colpo di tosse.
L’infezione, a questo punto, si trasmette in quanto le secrezioni nasali o provenienti dal cavo orale vanno a depositarsi su mani, naso, bocca o altre superfici di persone che fino a quel momento non erano infette.
Qual è il periodo di incubazione?
Per quanto riguarda, invece, il periodo di incubazione della nuova influenza suina, questo si aggira intorno ai 5 o 7 giorni. Ma occorre fare una distinzione: gli adulti che sono risultati infetti possono contagiare altre persone per un periodo di 5 giorni, di norma, dall’inizio della comparsa dei sintomi. I bambini, invece, possono trasmettere la malattia fino a 7 giorni da quando hanno contratto il virus.
L’importanza dei vaccini ribadita dall’infettivologo Massimo Andreoni
Massimo Andreoni, direttore della SIMIT la Società italiana delle malattie infettive e tropicali, afferma all'”Adnkronos” che la guardia non deve mai essere abbassata, quando si parla di influenza, soprattutto coi vaccini:
I casi di Vicenza ci ricordano quella che è la storia dell’influenza, che nel 95% dei casi non è una malattia grave.
Comunque, c’è una percentuale della popolazione che invece rischia di più.
Abbiamo sempre detto i fragili, gli anziani e gli immunodepressi, ma raramente si può rivelare letale per i giovani.
Oggi l’80% dei casi di influenza in Italia è proprio quella suina A/H1N1.
Dobbiamo sempre stare attenti e fare sempre più vaccini, solo così possiamo tenerla sotto controllo, senza aver paura di ripercussioni ancor più gravi.
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