Con l’arrivo della stagione fredda, è comune trovarsi a fare i conti con malanni di vario genere. Ma come distinguere tra influenza stagionale, Covid-19 e un semplice raffreddore? E quali sono le strategie più efficaci per prevenire e trattare queste condizioni?
L’incidenza di queste patologie in Italia nei mesi di ottobre e novembre 2024 è aumentata sensibilmente, con il cambiare delle temperature e l’accorciarsi delle giornate. Prima però di ricorrere alla medicina fai-da-te è bene conoscere quali siano i principali ceppi virali e batterici che causano le sindromi influenzali e, soprattutto, ricordare l’importanza di consultare il proprio medico di base prima di assumere farmaci o intraprendere nuove terapie.
Principali ceppi virali e batterici in circolazione in Europa
Durante la stagione autunnale 2024, l’Europa ha assistito alla circolazione di diversi ceppi virali influenzali, quasi tutti che interessano principalmente l’apparato respiratorio.
In particolare, i virus influenzali di tipo A, sottotipi H1N1pdm09 e H3N2, sono stati predominanti: questi sono la causa di infezioni acute con sintomi simili a quelli classici dell’influenza, tra cui febbre ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale.
Un altro virus che ha destato l’allerta per la sua facile trasmissibilità è il virus respiratorio sinciziale (RSV), responsabile in larga misura delle bronchiti e delle polmoniti dei più piccoli.
Per quanto riguarda il Covid-19, la variante XEC, ricombinante di Omicron identificata per la prima volta a Berlino nel giugno 2024, si sta diffondendo rapidamente in Europa, inclusa l’Italia, proprio perché a differenza delle precedenti è molto più facilmente trasmissibile.
Incidenza di influenza stagionale, Covid-19 e sindromi affini in Italia
Per fare un esempio numerico dell’incidenza delle principali forme di influenza stagionale, negli ultimi due mesi l’Italia ha registrato un aumento significativo dei casi di sindromi simil-influenzali: secondo il primo bollettino epidemiologico della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nella settimana tra il 4 e il 10 novembre 2024 sono stati segnalati 373.000 nuovi casi, portando il totale a quasi un milione e mezzo dall’inizio della sorveglianza il 14 ottobre.
Per quanto riguarda il Covid-19, nella settimana dal 14 al 20 novembre sono stati registrati 2.561 nuovi casi, con una diminuzione del 2,7% rispetto alla settimana precedente. Nonostante il calo, la presenza di varianti come la XEC richiede attenzione, soprattutto per la sua già citata elevata trasmissibilità, soprattutto nelle fasce più fragili della popolazione.
Come riconoscere se si tratta di influenza stagionale, Covid-19 o semplice raffreddore?
Distinguere tra influenza stagionale, Covid-19 e raffreddore può essere complesso, poiché queste condizioni condividono molti sintomi comuni, come febbre, tosse, mal di gola e stanchezza. Tuttavia, ci sono alcune differenze chiave che possono aiutare a orientarsi:
- Influenza stagionale: solitamente esordisce in modo brusco con febbre alta, dolori muscolari, brividi e un forte senso di spossatezza. La tosse e il mal di gola sono comuni, così come i disturbi gastrointestinali nei bambini
- Covid-19: i sintomi possono variare ampiamente. I segni tipici includono febbre, tosse secca persistente e affaticamento, ma possono verificarsi anche perdita del gusto e dell’olfatto, sintomi meno comuni nell’influenza. Alcuni pazienti sviluppano difficoltà respiratorie, un segnale di allarme che richiede attenzione medica immediata
- Raffreddore: di solito è più lieve, caratterizzato principalmente da congestione nasale, starnuti, mal di gola e una leggera febbre (se presente). La spossatezza è meno marcata rispetto all’influenza o al Covid-19
In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi al medico e, se necessario, effettuare test diagnostici specifici, come il tampone nasofaringeo per il Covid-19 o test rapidi per l’influenza. Una diagnosi tempestiva non solo aiuta a gestire al meglio i sintomi, ma contribuisce a prevenire la diffusione del virus.
La tosse persistente: cause e consigli
La tosse persistente è uno dei sintomi più comuni che possono accompagnare le infezioni respiratorie, inclusa l’influenza stagionale, il Covid-19 e altre sindromi simil-influenzali.
Può persistere anche dopo la guarigione, a causa di un’infiammazione residua delle vie aeree o di una risposta irritativa prolungata. È importante distinguere tra tosse acuta, legata a un’infezione recente, e tosse cronica, che dura più di otto settimane e può indicare altre patologie, come asma, reflusso gastroesofageo o bronchite cronica.
Per la tosse persistente legata a infezioni stagionali, ecco alcune raccomandazioni:
- Idratazione: bere molta acqua e tisane aiuta a fluidificare il muco e a lenire le mucose irritate
- Umidificazione dell’ambiente: usare un umidificatore può ridurre la secchezza dell’aria e alleviare la tosse notturna
- Farmaci specifici: in caso di tosse secca o produttiva, il medico può consigliare farmaci sedativi o espettoranti. È essenziale evitare l’automedicazione, soprattutto con antitussivi, che potrebbero essere controindicati
- Terapie naturali: miele, propoli e sciroppi a base di erbe come il timo o l’edera possono offrire sollievo, ma devono essere integrati sotto supervisione medica
- Consultare il medico: una tosse che persiste oltre le tre settimane o che si accompagna a febbre, dolore toracico, espettorato di colore insolito o sangue richiede una valutazione approfondita per escludere complicanze
Influenza stagionale, l’importanza della prevenzione
La prevenzione è fondamentale per ridurre il rischio di contrarre infezioni respiratorie. Ecco alcune misure efficaci:
- Vaccinazione antinfluenzale: per la stagione 2024-2025, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato otto vaccini aggiornati secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per le categorie a rischio, come anziani, bambini e persone con patologie croniche
- Igiene delle mani: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare soluzioni alcoliche aiuta a prevenire la trasmissione di virus e batteri
- Distanziamento sociale: evitare luoghi affollati e mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone può ridurre il rischio di contagio
- Utilizzo di mascherine: indossare mascherine in ambienti chiusi o affollati contribuisce a limitare la diffusione dei virus respiratori
- Ventilazione degli ambienti: assicurare un adeguato ricambio d’aria negli spazi chiusi riduce la concentrazione di agenti patogeni
Rimedi naturali all’influenza stagionale
Oltre alle misure preventive, alcuni rimedi naturali possono supportare il sistema immunitario e alleviare i sintomi delle infezioni respiratorie. È importante sottolineare che questi rimedi non sostituiscono le terapie mediche e che è sempre necessario consultare il proprio medico prima di utilizzarli.
- Miele: ha proprietà lenitive e può aiutare a calmare la tosse e il mal di gola
- Zenzero: grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, può alleviare i sintomi del raffreddore e dell’influenza
- Echinacea: alcuni studi suggeriscono che possa stimolare il sistema immunitario e ridurre la durata dei sintomi del raffreddore
- Tisane calde: bevande a base di camomilla, tiglio o sambuco possono offrire sollievo dai sintomi influenzali e favorire l’idratazione
- Aromaterapia: l’uso di oli essenziali come l’eucalipto o la menta piperita può aiutare a liberare le vie respiratorie
Qualsiasi sia la forma influenzale contratta, è fondamentale rivolgersi al proprio medico di base prima di assumere farmaci o intraprendere nuove terapie, inclusi i rimedi naturali. Il medico potrà fornire indicazioni personalizzate in base alle specifiche condizioni di salute e garantire un approccio sicuro ed efficace alla prevenzione e al trattamento delle infezioni respiratorie.
Leggi anche: Omicron o raffreddore? Come capirlo anche senza tampone: i sintomi