Per i giovani il contratto di lavoro non è più la priorità: “Tuteliamo prima la salute mentale”

Per i giovani la salute mentale viene prima dell'indipendenza economica: "Dobbiamo costruire ambienti di lavoro dove la felicità per tutti sia un orizzonte praticabile".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Le nuove generazioni desiderano sempre di più un contratto a tempo indeterminato, quindi, maggiore stabilità economica, ma vi è un altro aspetto considerato più importante di tale traguardo: salvaguardare la propria salute mentale.

In occasione della edizione di Open Jam, organizzato da The European House – Ambrosetti a Rimini, si sono confrontati oltre 1500 tra manager, studenti e lavoratori under 30 sui cambiamenti nel mondo del lavoro, dall’avvento dell’AI fino al Vacation Shaming.

Durante l’evento, promosso da Teha Group, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Rimini e Consiglio Nazionale Giovani, tutti coloro che sono attualmente dipendenti presso aziende in settori come aerospazio, farmaceutica, finanza e HR, sono stati invitati a partecipare a un sondaggio.

Se molti hanno affermato di trovarsi in un ambiente di lavoro adeguato alle loro aspettative con un buon salario, altri hanno dichiarato che al primo posto vi è la tutela della propria salute mentale.

Leggi anche: Giornata mondiale della Salute mentale: come stanno i ragazzi d’oggi?

Salute mentale e lavoro, cosa è emerso dal sondaggio?

salute mentale, lavoratori felici

Il sondaggio evidenza alcuni dati significativi: il 66% degli intervistati ha sottolineato che il contratto a tempo indeterminato è un traguardo da raggiungere mentre il 77% è soddisfatto del proprio posto di lavoro e ruolo assegnatogli.

Inoltre, quando si valuta una proposta lavorativa la RAL è un parametro molto importante che spinge o meno ad accettarla, e, a proposito, il 17% ritiene di non ricevere uno stipendio adeguato alle ore e alla mansione svolta.

E se per il 21% degli intervistati l’indipendenza economica è un fattore cruciale, secondo il 36% al primo posto c’è la preservazione della propria salute mentale e per il 22% è fondamentale anche creare una rete di affetti.

A un’analisi più approfondita, il sostegno psicologico nell’ambiente lavorativo è considerato un elemento decisivo per 7 lavoratori under 30 su 10, e per il 58% degli intervistati pensare al proprio benessere è considerato un aspetto prioritario rispetto al compenso percepito mensilmente.

Come creare dei posti di lavoro salubri

Alessandro Braga, head of Jam di The European House – Ambrosetti, ha commentato i risultati emersi dal sondaggio:

Quello che emerge, così come dalla terza edizione di Open Jam, sono importanti stimoli e linee guida per le aziende.

Infatti, è fondamentale creare contesti che favoriscano l’apprendimento continuo, lo scambio di competenze e partecipazione attiva.

Solo così potremo costruire luoghi di lavoro che non solo rispondono alle esigenze attuali, ma che siano anche propulsori di crescita e innovazione.

Marco Grazioli, presidente di The European House – Ambrosetti, ha sottolineato quanto sia importante creare e supportare i posti di lavoro che contribuiscono al benessere psicofisico dei dipendenti:

I giovani di oggi sono alle prese con sfide e aspettative del tutto nuove sul mondo del lavoro.

È anche per questo che la terza edizione di Open Jam vedrà la creazione di un manifesto in cui saranno declinati principi e prese di responsabilità per realizzare ambienti di lavoro dove al centro ci sia il benessere delle persone.

L’obiettivo è proporre una modalità innovativa di approcciare il mondo professionale, coinvolgendo i partecipanti e trasformandoli in agenti di cambiamento negli scenari del futuro, senza timore di costruire un ambiente dove la felicità per tutti sia un orizzonte praticabile.

Leggi anche: Strategie efficaci per migliorare la salute mentale

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