Tornano a camminare con un neurostimolatore midollare: “Inizio di una nuova era”

La ricerca continua a fare passi da gigante: "La nuova procedura offre una migliori prospettive nel trattamento dei pazienti con gravi danni al midollo spinale".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Cosa è in grado di fare un neurostimolatore midollare? È stato sviluppato un protocollo rivoluzionario di stimolazione elettrica epidurale ad alta frequenza grazie a cui un team pluridisciplinare, composto da medici e ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e di bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha ottenuto incredibili risultati nel trattamento delle conseguenze di lesioni gravi al midollo spinale.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “Science Translation Medicine”, ha evidenziato che le capacità motorie dei pazienti risultano notevolmente migliorate, mentre risulta molto ridotta la spasticità muscolare, che come riporta “Ospedale San Raffaele”, colpisce quasi il 70% di chi presenta lesioni al midollo.

Neurostimolatore midollare, cosa dice lo studio

La studio ha avuto un focus in particolare su due pazienti con lesioni incomplete al midollo spinale i quali, proprio grazie all’impianto di un neurostimolatore midollare e dopo un lungo percorso di riabilitazione, sono tornati a camminare, evidenziando grandi progressi nella deambulazione e altre funzioni motorie.

I partecipanti allo studio hanno integrato stimolazioni ad alta frequenza ed esercizi specifici per ottenere ulteriori benefici. Inoltre, uno di essi è riuscito a percorrere 175 metri senza l’ausilio della stimolazione.

Il parere dei medici e dei ricercatori sul neurostimolatore midollare

Pietro Mortini, uno dei coordinatori dello studio, Ordinario di Neurochirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e primario di Neurochirurgia all’IRCCS Ospedale San Raffaele ha svelato, come riporta “Avvenire”, quanti sono i pazienti che hanno fatto uso del neurostimolatore midollare:

Ad oggi i pazienti trattati con il neurostimolatore sono 8.

Questa è una procedura chirurgica sicura ed efficace che offre una nuova prospettiva nel trattamento dei pazienti con gravi danni al midollo spinale.

La combinazione di tecnologie avanzate e approcci personalizzati alla riabilitazione offre nuove prospettive per il recupero motorio, rivoluzionando il trattamento delle lesioni spinali, riducendo gli effetti collaterali associati alle terapie farmacologiche e chirurgiche attualmente disponibili.

Piero Mortini ha sottolineato anche quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere per i futuri studi da compiere in ambito della neurostimolazione midollare per trattare lesioni gravi:

I prossimi passi includeranno ulteriori studi clinici su un numero maggiore di pazienti per confermare questi risultati preliminari.

Stiamo pianificando di estendere le indicazioni a diverse condizioni cliniche che definiremo nei prossimi mesi.

Siamo all’inizio di una nuova, promettente era per la neuroriabilitazione motoria.

Fa eco alle parole del Professor Mortini anche Silvestro Micera, un altro coordinatore dello studio e Professore presso EPFL e Scuola Superiore Sant’Anna, rimarcando i risultati raggiunti finora dalla ricerca con il neurostimolatore midollare e come possa contribuire a migliorare la vita dei pazienti:

Questo primo risultato, frutto della preziosa collaborazione con i colleghi del San Raffaele, pone le basi per lo sviluppo futuro di nuove soluzioni tecnologiche, mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie e a potenziare le opportunità terapeutiche disponibili.

Il protocollo di stimolazione spinale sviluppato e testato in questo studio rappresenta un significativo esempio delle straordinarie potenzialità della neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione.

Leggi anche: Michel Roccati dopo l’incidente: “Con gli elettrodi nel midollo spinale, torno a camminare”

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