A Roma è partito l’allarme streptococco. I casi di forti mal di gola tra i bambini, infatti, sono sempre più frequenti. E, come riporta Leggo, è già partita la corsa al tampone, che va avanti ormai da settimane.
Le farmacie sono state prese d’assalto tra richieste di tamponi (“fai da te” e non) e di antibiotici contro lo streptococco. In questo accennato inizio di primavera, quindi, il mal di gola si unisce a tutti gli altri già diffusisissimi sintomi influenzali (tra raffreddori e Covid) e alle prime allergie.
Allarme streptococco a Roma: i sintomi dell’infezione
I genitori sono in allarme per lo streptococco. E appena in una classe, o più in generale in una scuola, si diffonde la voce che si stanno ammalando diversi bambini, subito parte la caccia al batterio. Col risultato (prevedibile) di un via vai di genitori piuttosto anomalo presso gli studi dei pediatri, in nome quasi di una psicosi collettiva.
Lo streptococco ha come sintomo principale il mal di gola, difficile da mandare via e caratterizzato da un ingrossamento delle tonsille. Poi, dopo qualche giorno, arriva la febbre, la difficoltà a deglutire, il mal di testa, la stanchezza ed episodi di vomito e diarrea. Basta anche solo qualcuno di questi sintomi per sospettare che sia in corso un’infezione da streptococco, non è perciò necessario che si manifestino tutti insieme.
Streptococco, la farmacista: “Aumento esponenziale delle richieste di tamponi”
Se prima le farmacie venivano assaltate per richiedere un tampone per il Covid, in queste ore la richiesta è molto diversa: i genitori chiedono di fare il tampone da streptococco e lo fanno “sempre più spesso, nelle ultime settimane le richieste sono aumentate in modo esponenziale”, racconta la dottoressa della farmacia Marconi.
“Ne facciamo almeno 10 al giorno, anche 20, ne avevamo una scorta ed è esaurita, ieri sono arrivati gli altri tamponi, anche quelli da fare a casa perché ne abbiamo una grande richiesta”, confermano dalla Farmacia dei Granai.
Tamponi, quelli “fai da te”, scelti soprattutto perché a farli non sono solo i bambini con sospetto streptococco, ma pure i genitori. “Ci sono giorni in cui i tamponi non si trovano – spiegano dalla farmacia del Parco – ora sono arrivati ma le scorte finiscono subito”.
Streptococco, l’esperta: “I contagi ci sono, ma non deve diventare una psicosi”
In un’intervista per Leggo, si è pronunciata sull’allarme streptococco anche la segretaria della Federazione italiana medici pediatri di Roma e Lazio Teresa Rongai, che ha detto:
Di solito di parla di “fever phobia”, ora siamo alla “streptococco phobia”. I contagi ci sono, è indubbio, soprattuto adesso che, dopo due anni di mascherine, siamo maggiormente soggetti ai virus. Ma non dobbiamo esagerare con i tamponi.
Se facciamo tutti un tampone, troveremmo di sicuro dei batteri e dei virus. Ma senza accusare sintomi chiari è inutile fare il tampone, esistono anche i portatori sani. Non deve diventare una psicosi, è pericoloso.
Se abusiamo di antibiotici, andiamo ad abbattere le nostre difese. C’è chi decide autonomamente di fare il tampone, tanto che nelle farmacie sono terminati, e poi di assumere antibiotici: da qualche settimana siamo alle prese con una psicosi.
Quali sono i campanelli d’allarme? Ogni medico conosce il suo paziente, direi in generale la febbre associata a mal di gola, alle ghiandole ingrossate o alla scarlattina. Il tampone deve essere richiesto dal medico: invece, per un singolo caso, partono tamponi a tappeto a tutta la classe. Dalle maestre ai genitori.
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