San Giuliano Milanese. Un terremoto, un boato seguito da una palla di fuoco che si innalza fino al cielo, poi altri boati. Quello che i vigili de fuoco si sono trovati di fronte è stato uno scenario apocalittico, con fiamme alte più di 15 metri e colate di fuoco intorno al capannone.
L’incendio sviluppato nella mattina di mercoledì 7 settembre alla Nitrolchimica spa di Sesto Ulteriano, frazione di San Giuliano Milanese a tre chilometri dallo scalo di Linate, ha distrutto un’area di 4 mila metri quadrati. L’azienda si occupa dal 1975 di recupero di rifiuti speciali pericolosi ed è guidata da Riccardo Fausto Bellato, vicepresidente del Gruppo chimici di Assolombarda.
È stato aperto un fascicolo d’inchiesta d’inchiesta ad opera del Procuratore di Lodi Domenico Chiaro per incendio colposo e lesioni plurime colpose. Inoltre sono in atto le analisi delle concentrazioni di inquinanti rilasciati da parte della squadra di emergenza Arpa Lombardia.
Incendio San Giuliano Milanese: chi sono i feriti
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L’incendio alla Nitrolchimica di San Giuliano Milanese ha causato diversi feriti gravi: un operaio gravissimo ricoverato al Cento grandi ustionati dell’ospedale Niguarda con ustioni di secondo e terzo grado; Sergio De Donato, 43 anni, ricoverato nel Reparto grandi ustionati; Francesco P., 56 anni, al San Paolo con ustioni e contusioni e un terzo operaio 37enne che ha riportato sono una ferita alla mano.
Ecco cosa ha raccontato un operaio fuggito e dato per disperso, mentre i medici verificavano le sue condizioni presso uno dei punti di soccorso allestiti dal 118:
Stavo entrando in ditta, ho sentito un boato e sono subito uscito. Un caldo fortissimo.
Mi sono rifugiato in una stradina a duecento metri dal capannone. Pensavano fossi rientrato nel capannone, mica sono matto: lì dentro era l’inferno.
San Giuliano Milanese: cosa ha causato l’incendio
Il rogo è partito da un capannone, al cui interno c’erano cisterne e fusti di solventi dove De Donato e il terzo operaio 37enne stavano lavorando alle operazioni di scarico del serbatoio.
La causa che ha portato l’innesco delle fiamme non è ancora chiara. Sembrerebbe che le fiamme siano partite da un’esplosione avvenuta nell’impianto Nitrolchimica che si occupa di recupero di solventi e rifiuti pericolosi.
Il primo rapporto dei carabinieri e dei vigili del fuoco ha parlato di una scintilla, una scarica elettrostatica durante le ordinarie operazioni di scarico di un serbatoio contenente solventi o un’imprudenza del maneggiare alcune sostanze infiammabili.
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