Il Governo non ha trovato soluzioni all’interrogativo concessioni balneari. Il Consiglio di Stato, con alcune sentenze, ha già deciso che sono scadute, e ogni proroga finora concessa non è valida, in quanto in contrasto con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento della Direttiva Bolkestein.
I balneari, quindi, chiedono da moltissimo tempo regole chiare e univoche per tutto il territorio nazionale, dal momento che alcuni enti locali si sono già mossi in tale direzione. A partire dal 2025, però, dovrebbero iniziare le gare aperte non solo ad operatori italiani, ma anche europei, ma se ne riparlerà a settembre, e prima dell’estate tale questione non sarà affrontata nel Consiglio dei Ministri.
Data la situazione urgente, i balneari hanno deciso di dare il via ad alcuni scioperi. Il primo, indetto da SIB – FIPE e Fiba Confesercenti, avverrà venerdì 9 agosto e gli stabilimenti che aderiranno alla protesta apriranno con due ore di ritardo, quindi, l’orario è previsto intono alle 9:30. Il 19 agosto, come riporta “Fanpage.it” potrebbe esserci un nuovo sciopero di 4 ore e un altro il 29 dello stesso mese.
Cosa dicono i balneari e perché vogliono scioperare?
Alcuni balneari del SIB, Sindacato Italiano Balneari, ― che aderisce a FIPE e FIBA, Federazione Italiana Imprese Balneari ― hanno deciso di fare sciopero e hanno avvertito delle loro intenzioni di scioperare il 9 agosto tutti i clienti con una locandina affissa sulle spiagge.
Niente apertura degli stabilimenti che aderiscono alla solita ora, ossia alle 7:30, ma sarà posticipata due ore dopo: “Potremmo incrociare le braccia, al momento manifestiamo il nostro disagio, ritardando l’apertura“.
Il motivo dello sciopero è “l’ignavia del governo”, in quanto non starebbe intervenendo per risolvere la questione delle concessioni su cui si dibatte a lungo. Inoltre, molti Comuni si stanno preparando per le gare, e a settembre si prevede “il caos”, dal momento che molte spiagge rimangono aperte anche dopo agosto.
Sciopero balneari, quali sono i servizi garantiti?
Nonostante lo sciopero, il presidente SIB, Antonio Capacchione, spiega, come riporta il “Corriere della Sera” alcuni servizi saranno garantiti: “Ci saranno servizi come quello di salvamento, perché siamo responsabili e abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri clienti“.
Infatti, sebbene all’estero tale incombenza spetta a Comuni e Vigili del Fuoco, in Italia è affidata ai gestori delle spiagge che devono occuparsi anche di questo aspetto oltre all’affitto di lettini e ombrelloni.
Continua Sergio Capacchione sullo sciopero: “Noi non volevamo arrivare a tanto, non vogliamo danneggiare nessuno, ci teniamo ai nostri clienti, ma cos’altro possiamo fare? Sono 2 anni che aspettiamo delle risposte dal governo che ci aveva promesso un intervento“.
Il presidente della SIB sottolinea come i balneari abbiano bisogno di più sicurezze: “Tutti vogliono delle certezze, noi, i Comuni, le Regioni, ma nel frattempo le gare stanno per partire. E allora alla premier Meloni chiediamo, ci dica cosa dobbiamo fare”. Come già accennato, però, la situazione attuale in cui versano i balneari sarà discussa dal Consiglio dei ministri da settembre.
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