Tra le priorità del premier Mario Draghi c’è la scuola. Il futuro Governo dovrà rimodulare il calendario scolastico dell’anno in corso in modo da recuperare tutti i giorni persi a causa della pandemia di coronavirus.
L’idea è arrivata dopo il confronto tra i gruppi parlamentari e Mario Draghi nel secondo giro di consultazioni. L’ex direttore della Banca Centrale Europea ritiene che la scuola sia uno strumento da utilizzare contro i divari geografici, generazionali e di genere.
Scuola, il piano Draghi
Ieri, nel secondo giorno di consultazioni, il presidente incaricato Mario Draghi ha illustrato l’importanza della scuola nel programma del nuovo Governo. Per Draghi:
Studentesse e studenti d’Italia hanno vissuto in questi mesi un disagio di apprendimento ma anche psicologico.
Ed è per questo che per Draghi è fondamentale recuperare i giorni persi a scuola in presenza durante l’ultimo anno. Il premier incaricato ha proposto una riorganizzazione del calendario scolastico con i ragazzi in classe fino al 30 di giugno. Anche se bisognerà valutarne la fattibilità.
Non è d’accordo, però, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che spiega:
Non si può pensare di far stare alunni e docenti a scuola tutta l’estate.
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Scuola, piano Draghi: no cattedre vacanti a Settembre
Altro importante tema sottolineato dal premier incaricato Mario Draghi sulla scuola è lo stop alle cattedre vacanti a settembre. Nel programma del nuovo Governo, Draghi insiste sul fatto di dover lavorare da subito affinché a settembre tutte le cattedre siano assegnate.
Fra gli altri temi illustrati da Draghi ci sono: lavoro e occupazione, rapporti con l’Unione europea e accelerazione sulla somministrazione dei vaccini.
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