Il farmacologo Silvio Garattini sul segreto dei 95 anni: “Non prendo medicine e mangio poco”

Secondo il noto farmacologo Silvio Garattini il segreto per la longevità sta nel non utilizzo dei farmaci e nel mangiare moderatamente.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, in una recente intervista a Repubblica ha svelato alcuni particolari riguardanti il suo stile di vita, grazie al quale, secondo lui, è riuscito a raggiungere il 95esimo anno d’età.

Il noto farmacologo attribuisce gran parte della sua longevità alle abitudini alimentari e al suo rapporto con i farmaci, utilizzati solo quando davvero necessari.

La dieta moderata di Silvio Garattini

Silvio Garattini ha alle spalle una lunga e straordinaria carriera. Con il cibo e i farmaci ha specificato di aver acquisito negli anni la virtù della moderazione. Riguardo al primo ha parlato di una dieta sobria:

Due biscotti stamane a colazione. A pranzo nulla, a volte una spremuta di frutta.

Dopo cena mi alzo da tavola con un leggero senso di fame, come consigliavano i nostri nonni.

Mentre sulle seconde ha detto: “Non ne prendo, a meno che non siano davvero necessarie”.

Inoltre, nella dieta di Garattini, carne rossa e alcol vengono consumati raramente e il caffè è sempre dolcificato con un cucchiaio di zucchero. La sua è un’alimentazione equilibrata, intesa come un’abitudine consolidata nel tempo: “Mangiare poco diventa presto un’abitudine”.

Garattini e l’utilizzo dei farmaci

Pur essendo il fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Garattini ritiene che lo strumento migliore per curare le malattie sia la prevenzione, necessaria per contrastare il mercato dei farmaci. A preoccuparlo è il fatto che spesso un anziano oggi arriva a prendere 15 medicine al giorno. La soluzione rimane la prevenzione, unico antidoto all’eccessiva medicazione.

Per il farmacologo la prevenzione delle malattie non si limita a evitare i farmaci, ma passa anche attraverso l’adozione di abitudini salutari quotidiane, quali essere moderati nel cibo, non fumare e non bere alcolici, svolgere attività fisica regolare, gestire lo stress ed esercitare la mente. Al riguardo Garattini suggerisce quanto sia importante educare uno stile di vita sano e prevenire così molte malattie.

Leggi anche: Arriva la serie Zone Blu, i segreti della longevità: “Ecco come vivere fino a 100 anni”

Chi è Silvio Garattini

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Silvio Garattini è nato a Bergamo nel 1928 e ha vissuto un’infanzia segnata dalla povertà e dalle difficoltà economiche. Cresciuto nell’oratorio e influenzato dalla fede cattolica ha sempre avuto avversione per le dittature, vivendo in prima persona il fascismo.

Dopo aver frequentato la scuola per periti chimici nel 1947 e ottenuto la maturità scientifica nel 1948, Garattini ha proseguito gli studi in medicina, divenendo un punto di riferimento nel campo della farmacologia.

Nel 1968 ha fondato l’istituto Mario Negri, caratterizzato per la sua indipendenza politica e per la trasparenza nei risultati delle ricerche. In un’intervista a Il Corriere della Sera, ha raccontato il ruolo di Negri ripercorrendo la storia dell’omonimo istituto, oggi la più grande fondazione di farmacologia esistente al mondo con più di 900 dipendenti:

Era un gioielliere di via Montenapoleone.

Nel 1958 venne da me per un consiglio: aveva investito nella Burroughs Wellcome, industria farmaceutica britannica senza scopo di lucro.

Gli chiesi di aiutarmi a costituire una fondazione no profit.

L’anno dopo Negri si ammalò di tumore.

In punto di morte, mi chiamò: “Professore, volevo dirle che ho fatto tutto secondo i suoi desideri”.

Nel 1960, all’apertura del testamento, scoprii che mi aveva lasciato 100 milioni di lire e le azioni della Farmacosmici. A valori di oggi, 14 milioni di euro.

Il farmacologo presiede anche il Comitato di Bioetica e attualmente è impegnato in un progetto per formare giovani laureati africani grazie a un dottorato al Mario Negri, concedendo poi la possibilità di tornare nei loro paesi d’origine per contribuire allo sviluppo locale.

Leggi anche: Longevità, se cambi dieta a 40 anni vivi 10 anni in più

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