giovedì, 20 Febbraio 2025
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Cos’è la sindrome post-Covid: tutti gli effetti del virus a mesi dalla guarigione

Sindrome post-Covid: anche quando il tampone si negativizza e si guarisce, molti ex-positivi continuano a convivere con spiacevoli strascichi dovuti al Coronavirus. Ecco i principali e come trattarli.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

Sindrome post-Covid: combattere e sconfiggere il Covid-19 spesso non basta a dire definitivamente addio al virus. Anche quando il tampone si negativizza e si guarisce, infatti, molti ex-positivi continuano a convivere con spiacevoli strascichi dovuti al Coronavirus. Sono sintomi molto debilitanti, come affaticamento, tosse e difficoltà di concentrazione. Tale condizione viene definita “long Covid”, o sindrome “post-Covid”.

Il professor Francesco Landi, responsabile del Day Hospital post-Covid del Policlinico Gemelli di Roma, monitora da circa un anno gli effetti del “long Covid” sui pazienti guariti. Stando alle sue osservazioni “solo il 20% dei pazienti che ha avuto il Covid-19 è completamente ristabilito, senza nessun sintomo. Quello più comune, a distanza di 2-4 mesi, nel 50% delle persone colpite dal virus è l’affaticamento fisico, a seguire la tosse”. Per questo motivo, il Governo ha stanziato per i pazienti con sintomi da long-Covid più gravi fondi appositi: il Ministero della Salute ha messo a punto un piano da 50 milioni di euro da destinare al “follow-up” medico dei pazienti con sintomi post-Covid.

Ma a rientrare nel Piano del Governo saranno solo 164.000 pazienti, quelli che hanno sofferto di forme di Covid particolarmente gravi, guariti e poi dimessi dagli ospedali. Tuttavia, frequenti malesseri possono presentarsi anche in persone che hanno avuto il Covid ma non sono state necessariamente ospedalizzate, e possono perdurare per mesi. La cosiddetta “Sindrome post-Covid”, in base a una definizione dell’Oms, è “l’insieme delle conseguenze a lungo termine sulla salute causate dall’infezione da Coronavirus”: stando ai dati Centers for Disease Control and Prevention, il 35% dei pazienti guariti dal Covid ha dichiarato di non essere tornato al precedente stato di salute. Salute.eu ha chiarito quali sono i sintomi di tale sindrome e con quale frequenza si presentano.

Sindrome post-Covid: quali sono gli effetti del virus a mesi dalla guarigione

Sindrome post-Covid: quali sono gli effetti del virus a mesi dalla guarigione

Stando a quanto riportato da Salute.eu, gli effetti più comuni del Coronavirus sul corpo umano a mesi di distanza sarebbero i seguenti:

  • Dispnea: Detta anche “fame d’aria”, si presenta come uno stato di affanno e difficoltà respiratoria, che limita fortemente le normali attività quotidiane. Persiste in circa il 40-60% dei pazienti guariti;
  • Dolori toracici e palpitazioni: Si presentano in circa il 20% dei pazienti dopo 2 mesi dalla fine della malattia. Dopo 6 mesi il 5% dei guariti ha ancora dolori toracici, il 9% palpitazioni;
  • Disturbi psicopatologici: A sei mesi dall’infezione possono persistere, soprattutto in pazienti ospedalizzati, disturbi come depressione, ansia, insonnia, sindrome da stress post-traumatico, disturbi ossessivo compulsivi. A un mese dal ricovero circa il 56% dei pazienti soffre ancora di almeno un sintomo;
  • Emicranee: Mal di testa ed emicranee sono presenti nel 38% dei pazienti guariti, anche dopo 6 settimane dalla negativizzazione;
  • Insufficienza renale: Si manifesta in circa il 35% dei pazienti Covid gravi a 6 mesi dalla guarigione, è un calo della funzionalità renale;
  • Perdita di gusto e olfatto: Uno dei sintomi più distintivi e riconoscibili del Covid-19, la perdita di questi due sensi persiste nel 10% dei guariti per circa 6 mesi;
  • Dolori articolari e fatica: Questo tipo di dolori interessa il 20-30% dei pazienti a 6 mesi dalla guarigione, mentre il 50% dei guariti sperimenta uno stato di spossatezza generalizzato;
  • Disturbi dell’intestino: A tre mesi dalla guarigione il 15% dei pazienti presenta diarrea, il 14% gonfiore e il 2% sangue nelle feci;
  • Disturbi dello stomaco: A tre mesi dalla guarigione il 24% dei pazienti presenta perdita dell’appetito, il 18% reflusso gastrico e il 18% nausea.

I fattori di rischio principali che portano al persistere di tali manifestazioni sono ipertensione, obesità e disturbi mentali.

Leggi anche: Solo il 20% guarisce davvero dal virus: ecco cos’è il “Long Covid” e quali sono i sintomi

Sindrome post-Covid: come diagnosticarla e trattarla

Stando a quanto riportato da Gvm.net, per accertarsi di soffrire della sindrome post-Covid è necessario un check-up mirato, comprensivo di: visita specialistica pneumologica, analisi ematologiche (Pcr, Ves, Emocromo, Funzionalità renale, D-dimero), saturimetria, RX del torace 2P, ECG, eventuali esami specifici definiti dal quadro clinico, radiologico e funzionale. Tali accertamenti possono essere eseguti presso una delle strutture che hanno attivato un ambulatorio Post-Covid per percorsi di screening e trattamento mirato.

I trattamenti sono specifici e variano da paziente a paziente: si va dalla somministrazione di integratori a base di aminoacidi e vitamine (per assistere il metabolismo e supportare la nutrizione), all’attività fisica o alla riabilitazione motoria per ripristinare la massa muscolare perduta, passando spesso per gli esercizi respiratori.

Leggi anche: Effetti collaterali vaccino, trovata causa delle trombosi con Astrazeneca e J&J: “C’è una soluzione”

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Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

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