Il bilancio sociale è un strumento essenziale con cui gli enti del Terzo settore comunicano l’impatto sociale delle loro attività. La presentazione di un bilancio ben strutturato non solo è importante per la comprensione delle attività e dei risultati ottenuti, ma migliora anche la fiducia dei sostenitori e degli stakeholder.
Tuttavia, evidenziata la necessità, come va presentato un bilancio sociale per un ente del Terzo settore?
Come presentare il bilancio sociale per un ente del Terzo settore
Il bilancio sociale è uno strumento utile finalizzato a evidenziare quegli aspetti gestionali non rilevabili dai bilanci tradizionali o dai rendiconti di gestione. Nel corso degli anni ha riscosso sempre maggior successo, divenendo uno strumento utilizzato soprattutto dagli enti no-profit per comunicare ai diversi stakeholder. Si è obbligati a redigere il bilancio sociale se il proprio ente del Terzo settore ha dei ricavi o delle entrate superiori a 1 milione di euro, se si è un Centro di Servizio per il Volontariato o un’Impresa Sociale.
La presentazione del bilancio sociale è fondamentale perché fornisce trasparenza e rafforza la credibilità. Per presentare un bilancio sociale chiaro, di un ente del Terzo settore, è importante seguire alcuni passaggi fondamentali e una struttura completa e lineare che permetta di raccontare l’impatto delle attività svolte e di dimostrare l’utilizzo delle risorse. Ecco una guida su come procedere:
- Definire gli obiettivi del bilancio sociale. Spiegare la missione, la visione dell’ente e gli obiettivi descrivendo l’impatto sociale e i risultati specifici che il bilancio mira a dimostrare
- Coinvolgere gli stakeholder, raccogliendo feedback dai beneficiari per arricchire il bilancio e fornire una visione esterna più completa delle attività e obiettivi raggiunti
- Strutturare in sezioni, organizzando il documento in modo chiaro seguendo una struttura ordinata che parta dalla presentazione dell’ente fino all’analisi delle attività svolte e dei risultati ottenuti
- Utilizzare indicatori di impatto che misurino, quantifichino e riportino i risultati con indicatori chiari e comprensibili
- Adottare un linguaggio accessibile. Il bilancio deve essere scritto in un linguaggio semplice in modo da essere comprensibile a un vasto pubblico
L’organo predisposto ad approvare il bilancio sociale è stabilito dallo Statuto, ma solitamente si tratta dell’Assemblea dei soci o del Consiglio d’amministrazione. Un organo di controllo dovrà, poi, esaminare il bilancio, al fine di valutare la corrispondenza tra il bilancio e le linee guida, riportando all’interno dello stesso le proprie attività di monitoraggio, relative al rispetto dei requisiti fondamentali degli enti previsti dal codice del Terzo settore, quindi la prevalenza delle attività di interesse generale, la secondarietà delle diverse attività, lo svolgimento delle raccolte fondi, in conformità ai principi delle linee guida, e il rispetto dei criteri di assenza di scopo di lucro.
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Guida al bilancio sociale per enti del Terzo settore
La prima cosa da fare quando si vuole redigere un bilancio è iniziare con una breve introduzione sull’ente: storia, missione, visione e valori che lo guidano. Successivamente si può passare a descrivere il contesto operativo spiegando i bisogni sociali a cui l’ente risponde e il suo impatto sulla comunità. La parte iniziale dovrebbe poi soffermarsi sulle attività realizzate e sui progetti, dettagliando la tipologia di interventi svolti, gli obiettivi perseguiti e le aree sociali interessate. Ad esempio se l’ente si occupa di assistenza sanitaria andranno elencati gli interventi e la tipologia dei servizi offerti.
Si cercheranno di dimostrare i risultati e l’impatto sociale, utilizzando indicatori chiari che possano includere il numero dei beneficiari, la percentuale di miglioramento delle condizioni di vita, gli effetti misurabili come la riduzione di situazioni di disagio e l’aumento dell’accesso ai servizi. Si può anche inserire, se necessario, un’analisi qualitativa che evidenzi delle storie di successo o dei cambiamenti significativi.
Poi, un’ulteriore sezione serve per definire la struttura di governance dell’ente, compresi i membri del consiglio di amministrazione, le procedure di controllo e i principali processi decisionali. Se la gestione sarà trasparente negli stakeholder crescerà la fiducia. Inoltre, è importante fornire anche una sintesi della situazione economica, indicare quali sono state le risorse utilizzate e come si è garantita la sostenibilità economica, specificando le entrate, le spese, e la distribuzione delle risorse per ogni progetto. Occorre riportare anche il rispetto del parametro relativo alle differenze retributive del personale.
Rendono il bilancio più coinvolgente le testimonianze dei beneficiari, volontari o collaboratori, che dimostrano come le attività dell’ente abbiano avuto un impatto positivo, e anche i casi studio con foto e citazioni possono aggiungere valore. Il bilancio si chiude con una riflessione sui risultati, si descrivono le sfide in corso e si fa un accenno degli obiettivi futuri. Tutto ciò permette agli stakeholder di comprendere in quale direzione strategica si muove l’ente.
Bilancio sociale in formato digitale, completo e dettagliato
Per aumentare la diffusione del bilancio è consigliabile renderlo disponibile in formato digitale, magari scaricabile dal sito web dell’ente, in formato PDF o tramite versioni interattive, in modo da facilitare la trasparenza e l’accesso al documento degli stakeholder. La rendicontazione e la trasparenza sono dei valori fondamentali.
Un bilancio sociale ben fatto, completo e dettagliato, contribuisce a migliorare la reputazione dell’ente, a costruire la fiducia nei confronti di chi sostiene l’organizzazione. E ancora, un bilancio sociale chiaro rappresenta un’opportunità per gli enti di comunicare il proprio impatto sociale e rafforzare la fiducia degli stakeholder, dimostrare il valore del proprio lavoro e ottenere supporto per le proprie attività.
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