venerdì, 17 Gennaio 2025
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Enti del Terzo settore: quali sono le nuove leggi nel 2024

Per gli enti del Terzo settore il 2024 è stato l'anno in cui sono state introdotte nuove norme atte a semplificare tutto l'apparato legislativo specifico. Vediamo quali sono le modifiche e in cosa consistono.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

Nel 2024 sono state introdotte nuove norme per gli Enti del Terzo Settore (ETS) in Italia. Questi cambiamenti mirano a semplificare la gestione degli enti, migliorare la trasparenza e incentivare l’operatività favorendo lo sviluppo all’interno del contesto normativo italiano.

Le modifiche principali riguardano la gestione economica, la governance interna e le attività collaterali.

Le novità legislative per gli enti del Terzo settore nel 2024

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Le modifiche più significative per gli ETS nel 2024 derivano da aggiornamenti al Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e da nuovi decreti attuativi e leggi approvate di recente. Tra le principali novità legislative per gli enti del Terzo settore ci sono:

  • Modifiche ai bilanci e alla rendicontazione per gli enti di piccole dimensioni. Sono stati innalzati i limiti per il rendiconto semplificato e introdotti nuovi modelli: gli enti con entrate inferiori a 300.000 euro possono adottare il rendiconto per cassa, semplificando così la gestione economica, mentre per gli ETS con entrate annuali inferiori a 60.000 euro è possibile utilizzare un modello di rendiconto con aggregazione di entrate e uscite, indipendentemente dalla loro personalità giuridica (rendiconto ultra-semplificato). Queste semplificazioni aiutano gli enti minori a concentrarsi sulle attività istituzionali senza essere gravati da eccessive procedure burocratiche
  • Nuove regole per l’organo di controllo e revisione legale. Sono state ridefinite le soglie per la nomina obbligatoria di questi organi. La nomina diventa obbligatoria quando l’ente supera, per due esercizi consecutivi, almeno due dei seguenti parametri: totale attivo patrimoniale di 226.000 euro, entrate complessive di 450.000 euro e dipendenti medi annui di 5 unità. Questa modifica consente agli enti di dimensioni ridotte di operare senza dover sostenere costi aggiuntivi per la governance
  • ⁠Facilitazioni per le imprese sociali. Procedure semplificate, più rapide e meno onerose, per ottenere la personalità giuridica delle imprese sociali costituite come associazioni o fondazioni
  • Semplificazioni per le attività secondarie e accessorie. È migliorata la regolamentazione per le attività diverse dagli scopi primari, soprattutto per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Le attività secondarie devono rimanere entro una soglia economica stabilita rispetto al totale delle entrate. Le associazioni sportive dilettantistiche, con l’introduzione di regole specifiche, possono gestire le sponsorizzazioni con maggiore flessibilità, purché siano coerenti con i loro scopi istituzionali

Leggi anche: La gestione delle risorse umane negli enti del Terzo settore

Novità legislative per gli enti del Terzo settore nel 2024

Le nuove leggi per gli enti del Terzo settore nel 2024 rappresentano un passo avanti verso la semplificazione di questa realtà. L’obiettivo è quello di ridurre gli oneri amministrativi, specialmente per gli enti di piccole dimensioni, migliorare la trasparenza, la regolarità fiscale e supportare lo sviluppo e la crescita del Terzo settore, facilitando la gestione operativa e lo svolgimento di attività secondarie.

Grazie a queste riforme gli enti possono concentrarsi sui propri obiettivi sociali, culturali e sportivi, mantenendo al tempo stesso un alto livello di conformità all’attuale normativa. Vediamo, di seguito, quali solo le altre modifiche alla normativa del Terzo settore.

In merito ai rapporti di lavoro dipendente o autonomo con le associazioni di promozione sociale, passa da cinque a venti punti percentuali il limite massimo del rapporto tra il numero dei lavoratori impiegati nelle attività e il numero degli associati.

Inoltre, è previsto che, in caso di iscrizione successiva delle reti associative al registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS) il numero degli associati divenga inferiore a quello stabilito dalla disciplina legislativa. Quest’ultimo deve essere integrato entro un anno, trascorso il quale la rete associativa è cancellata dalla corrispondente sezione del Registro stesso.

In merito al contenuto e all’aggiornamento del registro unico nazionale del Terzo settore le modifiche concernono la domanda di iscrizione al Runts e i termini di deposito dei rendiconti e dei bilanci degli enti del Terzo settore, compresi i rendiconti delle raccolte fondi e i casi di mancato o incompleto deposito di atti presso il medesimo Registro. Nello specifico le modifiche prevedono:

  • la possibilità per i legali rappresentanti di incaricare dei delegati a operare sul Runts
  • in merito al deposito dei rendiconti e dei bilanci degli enti del Terzo settore, esso deve avvenire ogni anno presso il Runts, entro il termine di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio ⁠e, per gli enti del Terzo settore che esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale, che tale deposito avvenga presso il registro delle imprese entro 60 giorni dall’approvazione degli indicati documenti contabili. In caso di mancato o incompleto deposito degli atti l’Ufficio del Registro diffida l’ente del Terzo settore ad adempiere all’obbligo suddetto, assegnando un termine non superiore a 180 giorni e non inferiore a 30 giorni

Per le associazioni di militari in congedo o pensionati, che svolgono in via principale, una o più delle attività di interesse generale elencate all’art. 5 del codice del Terzo settore, è prevista la possibilità di iscrizione al RUNTS.

La quota degli utili netti annuali, che le imprese sociali destinano a fondi per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali, attraverso azioni di varia natura, è fissata al 3%, e non può essere superiore a questa percentuale.

È prevista l’estinzione della Fondazione Italia sociale. In materia di imposta sulle successioni e donazioni degli enti del Terzo settore, gli eredi sono esonerati dalla responsabilità solidale relativa al pagamento dell’imposta. In particolare, sono esclusi i soggetti che siano beneficiari dell’esenzione sia dalla suddetta imposta sia dalle connesse imposte ipotecarie e catastali, ai sensi Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni e del Cts.

Viene modificato l’art. 705 del codice civile in materia di dispensa dall’apposizione dei sigilli e dall’inventario dei beni dell’eredità quando gli enti del Terzo settore sono chiamati all’eredità. La deroga viene posta con riferimento all’ipotesi in cui siano chiamati all’eredità unicamente persone giuridiche private senza scopo di lucro ed Ets.

Per le organizzazioni che perdono la qualifica di ente e non possono iscriversi al RUNTS non è automatica l’ipotesi di scioglimento dell’ente. Infine, è prevista la possibilità in via ordinaria, dell’intervento degli associati all’assemblea delle associazioni del Terzo settore mediante mezzi di telecomunicazione, nonché l’espressione del voto per via elettronica, salvo divieto espresso nell’atto costitutivo o nello statuto.

Leggi anche: Qual è la responsabilità sociale d’impresa negli enti del Terzo settore

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Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

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