venerdì, 17 Gennaio 2025
spot_img

I requisiti legali per costituire un ente del Terzo settore

Per costituire un ente del Terzo settore occorre avere contezza dei requisiti fondamentali da rispettare, che tengano conto dei regolamenti previsti dal nuovo Codice.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

ETS, acronimo di ente del Terzo settore, è una nuova tipologia di ente introdotto dalla riforma del Terzo settore. Per costituirne uno, che abbia qualifica giuridica, è fondamentale il rispetto di alcuni requisiti legali. Per enti del Terzo settore intendiamo “le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore”.

Gli enti sono regolamentati dal codice del Terzo settore, che definisce, oltre all’elenco delle attività di interesse generale, lo svolgimento di attività diverse e le modalità di iscrizione al RUNTS. Nello specifico, a chiarire diversi aspetti riguardanti il tema dei requisiti sono gli articoli 5-54.

Requisiti legali per costituire un Ente del Terzo Settore

requisiti legali-ente del terzo settore

Per poter essere definito ente del Terzo settore il primo requisito fondamentale è l’esercizio di una o più attività di interesse generale, senza scopo di lucro. Nei primi anni ‘90 i requisiti essenziali, che dovevano rispettare gli enti del Terzo settore, riguardavano l’assenza di finalità di lucro e la solidarietà sociale, intesa come attività svolta per il singolo soggetto svantaggiato.

L’articolo 5 del nuovo Codice del Terzo settore chiarisce la tipologia di attività che possono essere svolte, “solidaristiche e di utilità sociale”. Quindi l’attenzione si è spostata dai bisogni di una specifica categoria a quelli di un’intera collettività:

  • prestazioni socio-sanitarie
  • interventi e prestazioni sanitarie
  • ⁠alloggio sociale
  • ⁠agricoltura sociale
  • ⁠ricerca scientifica
  • ⁠organizzazione di attività culturali, artistiche di interesse generale
  • ⁠riqualificazione dei beni confiscati alla mafia o criminalità organizzata
  • ⁠servizi finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro
  • ⁠formazione extrascolastica finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica, del bullismo e della povertà educativa
  • ⁠formazione universitaria

Il nuovo Codice del Terzo settore, inoltre, prevede che possano essere svolte attività diverse da quelle elencate, a due condizioni: l’atto costitutivo e lo statuto devono consentirne l’esercizio e le stesse devono considerarsi secondarie rispetto alle attività di interesse generale.

Non possono essere riconosciuti enti del Terzo settore, invece, gli enti privati con finalità economiche, gli enti pubblici, i sindacati, i partiti politici e le società commerciali non riconosciute come imprese sociali. Gli enti religiosi possono ottenere il riconoscimento come enti del Terzo settore, purché svolgano almeno una delle attività di interesse generale definite dalla legge.

Oltre all’esercizio dell’attività di interesse generale quali sono gli altri requisiti legali?

Altro requisito fondamentale è l’assenza di scopo di lucro e la destinazione del patrimonio. L’ente può anche avere degli utili, derivanti dalle attività svolte, purché questi vengano ridistribuiti nelle attività previste dello statuto per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Anche in caso di estinzione o scioglimento dell’ente il vincolo del patrimonio permane. Questo dovrà essere devoluto, previo parere positivo dell’ufficio del RUNTS, agli altri enti del Terzo settore, secondo le disposizioni statutarie.

Inoltre, è importante che la denominazione sociale dell’ente contenga l’indicazione di ente del Terzo settore o l’acronimo ETS. Quest’ultimo è tenuto a redigere scritture contabili e bilancio, che per obbligo di trasparenza deve essere pubblicato sul proprio sito Internet, a tenere i libri sociali obbligatori e il registro dei volontari.

Ultimo requisito riguarda l’iscrizione al RUNTS, suddiviso in sette sezioni, a seconda della tipologia di ETS: imprese sociali, rete associativa, società di mutuo soccorso, organizzazioni di volontariato (ODV), associazioni di promozione sociale (APS), enti filantropici e altri enti del Terzo settore, ma nessun ente potrà iscriversi contemporaneamente in due o più sezioni. Il Registro sarà tenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e sarà gestito operativamente su base territoriale e con modalità informatiche, in collaborazione con ciascuna Regione e Provincia autonoma.

Essendo pubblico, costituisce uno strumento importante per la conoscenza degli enti del Terzo settore. Tutti gli interessati potranno accedere in via telematica e verificare le informazioni principali riguardanti la vita dell’ente, quali: l’oggetto dell’attività di interesse generale, la denominazione, la forma giuridica e la sede legale, il possesso della personalità giuridica e gli eventuali processi di fusione, scissione, scioglimento ed estinzione.

Leggi anche: Cos’è un ente del Terzo settore: definizione e vantaggi

Come rispettare i requisiti legali per un Ente del Terzo Settore

requisiti legali_ente del terzo settore_

Per fondare un ente del Terzo settore gli associati fondatori devono redigere e firmare lo statuto e l’atto costitutivo dell’ente, documenti che andranno a stabilire gli scopi e le attività da svolgere. L’atto costitutivo dovrà contenere:

  • l’attività di interesse generale costituente l’oggetto sociale
  • ⁠la denominazione dell’ente
  • ⁠l’assenza di scopo di lucro e le finalità civiche e di utilità sociale perseguite
  • ⁠la sede legale e il patrimonio iniziale
  • ⁠le norme sull’ordinamento e l’amministrazione dell’ente
  • ⁠i diritti e gli obblighi degli associati
  • ⁠i requisiti per l’ammissione di nuovi associati
  • ⁠la nomina dei primi componenti degli organi sociali obbligatori
  • ⁠la durata dell’ente, se è prevista una
  • ⁠le norme, in caso di scioglimento, sulla devoluzione del patrimonio
  • ⁠le norme relative al funzionamento dell’ente

Lo statuto, che contiene le norme relative al funzionamento dell’ente, costituisce parte integrante dell’atto costitutivo. Si dovrà successivamente:

  • richiedere il codice fiscale dell’ente, necessario per compiere ogni operazione (in caso si dovesse svolgere un’attività commerciale occorrerà aprire una partita iva)
  • registrare l’associazione all’Agenzia delle Entrate, pagare la tassa di registro, presentare l’atto costitutivo e lo statuto in duplice copia (seguendo la procedura di “registrazione atti privati”)
  • ⁠iscriversi al Registro Unico (RUNTS)

L’iscrizione al RUNT a sua volta prevede un patrimonio minimo pari a:

  • 15.000 euro per le associazioni
  • ⁠30.000 euro per le fondazioni

Solo gli enti iscritti al RUNTS avranno, tuttavia, accesso ai benefici previsti dalla riforma per gli enti del Terzo settore.

Leggi anche: Cos’è il Runts, come funziona, chi può accedervi e cosa comporta l’iscrizione

spot_img
Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

Correlati

Come iscrivere un ente al registro unico nazionale del Terzo settore

Il registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS) è uno strumento fondamentale per garantire...

Quali sono i vantaggi fiscali delle donazioni agli ETS

Le donazioni agli enti del Terzo settore (ETS) rappresentano non solo un importante gesto...

Come si finanziano le organizzazioni no-profit?

Le organizzazioni no-profit svolgono un ruolo cruciale nella società, fornendo servizi che vanno a...
spot_img