Tra Stato e mercato si colloca un terzo importante pilastro, quello delle organizzazioni no-profit, che, secondo la Fondazione per la Sussidiarietà, nel 2022 ha raggiunto gli 84 milioni di euro e, considerando l’attività di oltre 6 milioni di volontari, l’impatto reale dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 miliardi di euro.
Esiste, tuttavia, un metodo per misurare il valore sociale ed economico generato, attraverso la Valutazione d’Impatto Sociale, o VIS. Si tratta di una “valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento rispetto all’obiettivo individuato”, come riportato dalla legge 106/2016.
Impatto sociale delle organizzazioni no-profit in Italia
Secondo il Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat, e presentato lo scorso anno a Roma, il comparto sociale conta oltre 400.000 enti, tra fondazioni, associazioni e cooperative, con quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari. Da questo report emerge come l’Italia sia un paese a forte vocazione solidale, in cui il volontariato coinvolge il 26% degli adulti, al secondo posto rispetto alla Germania che raggiunge il 34%. Possiamo dedurre come un Terzo settore attivo e dinamico contribuisca ad attenuare le condizioni di disagio e abbia un impatto positivo sull’occupazione.
L’impatto sociale è anche un dato misurabile, tuttavia, gli enti del Terzo settore ad oggi non sono obbligati a comunicare questo dato alle singole Pubbliche Amministrazioni, a meno che queste non lo richiedano, oppure nel caso in cui si presenti una di queste condizioni:
- Affidamenti di almeno 18 mesi di durata
- Progetti di valore superiore ai 1.000.000 euro
- Progetti sviluppati in ambito interregionale, nazionale o internazionale
I risultati del processo di misurazione dell’impatto sociale relativo alle attività promosse dall’ente sui principali stakeholder devono essere riportati all’interno del Bilancio, come previsto dalle Linee Guida del Bilancio Sociale, al paragrafo 6, sezione 5. Sono obbligati a redigere il Bilancio Sociale:
- Le imprese sociali
- I Centri di Servizio per il Volontariato
- Gli Enti del Terzo Settore con proventi, ricavi e vendite superiori a 1.000.000 di euro
La VIS dovrà essere comunicata online, sul proprio portale, o sul portale delle rete associativa di riferimento.
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Perché le organizzazioni no-profit sono importanti per la società?
Il primo a promuovere l’idea di impatto sociale è stato John Elkington, un imprenditore e autore britannico che nel 1994 ha coniato il termine “Triple Bottom Line” (triplice risultato), che sta a significare il fatto che le imprese dovrebbero considerare non solo il profitto finanziario ma anche gli impatti ambientali e sociali delle loro attività. In seguito, molti settori, come quello dell’investimento sociale, dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione sociale, hanno contribuito a diffondere e definire il concetto, promuovendo l’importanza di creare valore sociale oltre a quello economico.
Per impatto si intende il cambiamento sostenibile di lungo periodo nelle condizioni dell’ambiente o delle persone. Mentre i risultati possono essere output o outcome. Gli output sono beni, prodotti e servizi risultanti da un intervento nel breve periodo, i cui effetti sono controllabili e sotto la responsabilità della stessa organizzazione. Gli indicatori di output misurano la quantità dei beni e dei servizi prodotti dall’organizzazione e l’efficienza della produzione. Gli outcome, invece, sono i cambiamenti sociali e istituzionali raggiunti per effetto di un intervento, sia esso progetto, azione e programma, e gli indicatori verificano che questi cambiamenti positivi siano, di fatto, avvenuti. Da ciò si evince come le organizzazioni no-profit siano importanti per la società e come il loro contributo sia indispensabile e produca effetti perlopiù positivi.
Ma perché è importante la misurazione dell’impatto sociale? Si tratta di una pratica indispensabile, sostenuta, oltre che dalla necessità di una valutazione, anche dal bisogno di avere un supporto nel prendere le decisioni migliori, definendo al meglio l’allocazione delle risorse e massimizzando gli effetti sociali prodotti da politiche, programmi e investimenti. Gli indicatori di impatto misurano la qualità e la quantità degli effetti di lungo periodo generati dall’intervento, descrivendo i cambiamenti verificati nelle vite delle persone e sullo sviluppo a livello globale, regionale e nazionale. Non è facile, però, misurare l’impatto sociale in quanto si tratta di un concetto multilivello e multidimensionale, la cui misurazione rappresenta una sfida impegnativa.
Misurazione dell’impatto sociale: i modelli e gli strumenti utilizzati a livello internazionale
I principali modelli utilizzati per la misurazione dell’impatto sono due. Il primo, quello utilizzato dalla Social Impact Investment Task Force e mutuato dal lavoro di Inspiring Impact, sintetizza il processo di misurazione dell’impatto in quattro fasi:
- Pianificare l’impatto e determinare come ottenerlo
- Realizzare l’impatto
- Valutare l’impatto ottenuto
- Revisionare i risultati e individuare le aree di miglioramento
Il secondo, quello utilizzato dal GECES e mutuato da EVPA, prevede cinque fasi:
- La definizione degli obiettivi
- L’analisi dei soggetti interessati
- La misurazione dei risultati
- La valutazione dell’impatto
- Il monitoraggio e miglioramento
L’obiettivo del GECES non è quello di elaborare “dall’alto verso il basso” un set di indicatori per misurare l’impatto sociale, ma di promuovere un orientamento allo sviluppo di un processo di misurazione condiviso.
Gli strumenti utilizzati a livello internazionale, al fine di misurare l’impatto delle imprese sociali sono diversi. Tra i più conosciuti e applicati troviamo:
- BACO ratio (Best Available Charitable Option), realizzato nel 2004 da Acumen Fund, volto alla quantificazione di un plausibile output sociale di un determinato investimento in un’organizzazione. Consente un paragone con tutte le alternative esistenti, proposte da altre organizzazioni che si occupano della medesima tematica, e, analizzando leva finanziaria, leva tecnologica ed efficienza dell’impresa, risulta particolarmente utile agli investitori, i quali potranno analizzare tutte le alternative valide ed investire in quella più remunerativa dal punto di vista economico e sociale
- Cost-Benefit Analysis, calcola il valore attuale dei benefici sociali generati dall’attività o dall’organizzazione al netto dei costi, comprendendo nell’analisi le esternalità positive e negative
- Social Return On Investment, strutturato con il fine di comprendere, determinare e gestire il valore degli outcome sociali, economici e ambientali generati da un’attività, fornendo un’analisi dettagliata di come il valore viene creato e quantificando, dal punto di vista economico, il valore sociale generato
- Balanced Scorecard, analizza le performance dell’impresa sociale ed è basato sull’ambito finanziario, i clienti, il business-process, la crescita e l’impatto sociale
- Social Impact Assessment, utilizza le linee guida dello SROI per misurare l’impatto
- GRI Sustainability Reporting Framework, la Global Reporting Initiative è un’organizzazione che promuove la pratica del reporting tra le imprese sociali al fine di migliorare la loro trasparenza, ed è volta a stabilire le linee guida degli standard e dei principi per il reporting delle organizzazioni
- Randomized Controlled Trials fornisce un’analisi controfattuale che prevede l’applicazione di un intervento di tipo sociale ad un gruppo di soggetti estratti con modalità casuale e il successivo paragone con un gruppo analogo al quale non è stato somministrato l’intervento
- Outcomes star permette di verificare il punto di partenza, lo stato di avanzamento e l’outcome finale. È utilizzato in particolare nell’ambito dei servizi alla persona e permette di valutare l’outcome a livello individuale, di gruppo e organizzativo. Lo strumento risponde alle esigenze di svariate situazioni sociali, ha un costo molto basso, per questo è usato frequentemente
- IRIS, sviluppato da GIIN (Global Impact Investing Network), organizzazione non profit, ha come obiettivo l’aumento dell’impact investing. È molto utilizzato anche dalle piccole e medie imprese perché il suo utilizzo richiede poca esperienza nel settore e comporta bassissimi costi di utilizzo, anche se lo strumento non si focalizza sulla misurazione dell’impatto
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