venerdì, 17 Gennaio 2025
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Le sfide della sostenibilità economica per gli enti no-profit

La sostenibilità economica rappresenta una sfida per gli enti no-profit, oltre a essere l’obiettivo principale atto a garantirne la sussistenza. Ma quali sono le strategie che le organizzazioni mettono in campo per sopravvivere e superare le crisi?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

La sostenibilità economica rappresenta una sfida per gli enti no-profit, i quali devono far fronte alle difficoltà del reperimento dei fondi, della gestione e della trasparenza nei confronti dei sostenitori. In un contesto sociale in costante evoluzione, e segnato da un profondo e continuo ridimensionamento del welfare state, le organizzazioni del Terzo settore si trovano a dover adattarsi, per garantire la continuità delle loro attività.

Ma quali sono le principali sfide alla sostenibilità economica e le possibili soluzioni per fronteggiarle?

Le sfide della sostenibilità economica per gli enti no-profit

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Gli enti no-profit si trovano a operare in condizioni di incertezza finanziaria, per questo la sostenibilità economica rappresenta l’obiettivo principale. Le organizzazioni no-profit devono reinvestire i fondi raccolti nelle attività di servizio e supporto sociale, ma senza una solida base economica rischiano di compromettere la propria missione. Quali sono, allora, le sfide principali per gli enti no-profit?

  • Il reperimento di fondi stabili e sufficienti a coprire le spese operative e a finanziare i progetti è una delle principali sfide per gli enti no-profit. Spesso i canali di finanziamento tradizionali, come le donazioni private e i contributi pubblici (PNRR, 5 per mille) sono instabili e soggetti alle fluttuazioni economiche, oltre al fatto che molti enti devono competere tra di loro per un numero limitato di risorse. Di conseguenza, gli enti stanno adottando nuove strategie per fronteggiare questa situazione, come le possibilità offerte dalle attività commerciali e dai servizi a pagamento, le campagne di raccolta fondi digitali e l’utilizzo delle piattaforme di crowdfunding
  • ⁠La gestione delle risorse e l’ottimizzazione dei costi è un altro aspetto cruciale della sostenibilità economica per gli enti no-profit. Con un budget limitato si possono ottimizzare i costi operativi senza compromettere la qualità dei servizi offerti. Tuttavia, non si tratta di una sfida semplice perché richiede competenze in ambito gestionale e una capacità di pianificazione accurata. Gli enti, per migliorare la gestione delle risorse, possono implementare gli strumenti di monitoraggio e valutazione affinché le risorse siano allocate in modo ottimale, analizzando l’efficacia dei progetti. Inoltre, un’altra importante risorsa utilizzata per abbattere i costi è il volontariato, anche se è necessario un impegno costante per mantenere la motivazione tra i volontari e gestire la loro formazione
  • L’innovazione e la digitalizzazione sono la nuova sfida degli enti no-profit per rimanere competitivi e migliorare l’efficienza. La digitalizzazione offre strumenti utili per le raccolte fondi, la gestione interna e la comunicazione con i donatori. Per molte organizzazioni no-profit adottare nuove tecnologie rappresenta una sfida economica e operativa in quanto richiede investimenti iniziali e competenze tecniche. Investire nella digitalizzazione può, tuttavia, ridurre i costi a lungo termine e aumentare la fiducia dei donatori, incentivandoli, tramite l’utilizzo di piattaforme di gestione dei progetti e di monitoraggio delle donazioni, a contribuire regolarmente
  • ⁠La trasparenza e la fiducia dei donatori è un elemento fondamentale per la sostenibilità degli enti no-profit. Spesso le organizzazioni si trovano a dover dar conto dei propri investimenti perché i donatori vogliono essere certi di come i loro contributi vengano reinvestiti a vantaggio dell’ente. Per questo sono soggetti a rendicontazioni e a comunicazioni efficaci relative ai loro progetti. Devono, inoltre, pubblicare dei rapporti annuali e condividere i risultati ottenuti
  • ⁠L’adattamento alle crisi economiche e sociali, come la pandemia di COVID-19, evidenziano quanto ci si trovi a dover rispondere a nuove esigenze con risorse limitate. La capacità di adattarsi è diventata necessaria per garantire la sopravvivenza degli enti. Per migliorare la loro resilienza possono sviluppare dei piani di emergenza e delle strategie che consentono di affrontare la crisi. Collaborare con altri enti e creare una rete di supporto possono contribuire a rafforzare le risorse per rispondere in modo efficace alle eventuali crisi che possono sopraggiungere

C’è da dire, però, che durante la crisi causata dalla pandemia il Terzo settore si è dimostrato capace, ha creato lavoro e organizzato le risorse del volontariato, erogando servizi essenziali e sviluppando reti tra società e Pubblica Amministrazione. Il no-profit ha dato risposte concrete all’emergenza sanitaria, ha saputo trasformarsi e si è rivelato un modello di sviluppo sociale vincente. Investire nel sociale rappresenta, quindi, un vantaggio per tutta la comunità, essendo indispensabile per il supporto che fornisce nei momenti di crisi.

Leggi anche: Le differenze tra fondazioni e associazioni no-profit

Come garantire la sostenibilità economica in una no-profit

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Per sostenibilità economica si intende un modello economico capace di sostenere a lungo termine la crescita economica di un’organizzazione. Il concetto può essere sostanzialmente definito come la creazione e il mantenimento di condizioni favorevoli alla crescita economica attraverso lo sviluppo delle risorse. Spesso, però, per gli enti no-profit la sostenibilità economica rappresenta una sfida difficile, ma non impossibile da superare. Anche se le crisi hanno evidenziato la loro vulnerabilità economica, in quanto le risorse a disposizione non erano necessarie a fronteggiare le nuove esigenze, si può lavorare per migliorare la capacità di adattamento ai contesti in cambiamento, garantendo così la sopravvivenza delle organizzazioni.

Gli enti no-profit possono mettere in atto una serie di azioni strategiche per assicurarsi la sostenibilità economica:

  • Diversificare le fonti di finanziamenti puntando su una combinazione di donazioni private, contributi pubblici, attività commerciali e crowdfunding
  • ⁠Investire nella formazione del personale, sviluppando competenze specifiche per la gestione delle risorse e la raccolta fondi
  • ⁠Sfruttare la tecnologia, adottando degli strumenti digitali per la gestione dei progetti e la comunicazione con i donatori
  • ⁠Creare partnership strategiche, collaborando con altri enti o istituzioni, per condividere risorse
  • Adottare una politica di trasparenza, rendendo pubblici i dati sull’utilizzo delle risorse e sui progetti

La sostenibilità economica degli enti no-profit è una sfida complessa che richiede un approccio strategico e flessibile. Adottando strategie innovative, per migliorare la gestione e la trasparenza, gli enti possono garantire una continuità operativa e un impatto positivo a lungo termine, sostenere la propria missione e offrire un supporto continuo alla comunità e alla causa a cui sono dedicati. Il successo delle no-profit, in futuro, dipenderà anche dalla capacità di adattamento, di diversificare le fonti di finanziamento, e dalla volontà di investire in nuove tecnologie e competenze.

Leggi anche: Opportunità di volontariato negli enti del Terzo settore

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Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

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