Un pompiere trova bimbo nella culla per la vita della caserma, ora è il suo papà

Lo scorso due febbraio un pompiere ha trovato un bambino nella culla per la vita, lungo la strada della caserma. Due mesi dopo l'ha adottato ed è diventato il suo papà.

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Lo scorso 2 febbraio a Belen, in New Mexico, il pompiere Chris ha trovato in una culla per la vita un bambino. Da quel momento lui e la sua compagna hanno tenuto il piccolo, divenendone genitori effettivi due mesi fa. La storia ha colpito i media, non solo per il grande gesto compiuto dalla coppia, ma anche perché i due combattevano da 15 anni contro l’infertilità.

Non è la prima volta, però, che si verifica una situazione simile. Due anni fa, infatti, un altro vigile del fuoco aveva trovato in Florida un neonato, divenendone poi il papà adottivo. Vediamo meglio come si è evoluta la commovente vicenda di Chris e della moglie.

Il gesto commovente di Chris

Il 2 febbraio 2025, il pompiere quarantaquattrenne Chris ha trovato un bambino nella culla per la vita della caserma nella quale presta servizio a Belen, in New Mexico. I vigili del fuoco, infatti, hanno sentito suonare l’allarme di quella che negli Stati Uniti si chiama Safe Haverìn Baby Box. Precipitatisi per controllare lo stato di salute del piccolo, il primo a prenderlo in braccio è stato proprio Chris.

La cosa curiosa è che una settimana prima il vigile aveva ottenuto dal Tribunale l’idoneità all’adozione, siccome lui e la moglie da 15 anni stavano combattendo contro l’infertilità. A Today.com, Chris ha raccontato: Ho subito pensato che fosse un segno del destino e in lacrime ho chiamato mia moglie per raccontarglielo. Il piccolo è stato trasportato in ospedale per degli accertamenti ma, in ogni caso, la coppia ha continuato a sperare di poter adottare proprio quel bambino.

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Il ricovero in ospedale e l’adozione

Una volta arrivato in ospedale, il bambino, di 2,2 kg, aveva le labbra blu e il volto arrossato dal freddo. Dagli esami medici, infatti, sono stati riscontrati un principio di polmonite e di ipotermia. Chris e la moglie, dunque, dopo aver ricevuto il permesso di fargli visita, sono stati accanto al piccolo per tutto il tempo della terapia intensiva. La moglie del pompiere ha dichiarato: Era così piccolo e fragile, ma prendendolo in braccio ho subito capito di poter essere la sua mamma.

Il bimbo è rimasto in ospedale per un mese e, una volta dimesso, è stato preso in affido dalla coppia. Il 10 marzo, finalmente, Chris e la moglie sono diventati in via definitiva i suoi genitori adottivi: “Oggi il nostro bimbo sta per iniziare a camminare, è sano in forze e ama la vita“, ha detto il vigile del fuoco. I due, inoltre, ringraziano la mamma biologica del bimbo, perché ha dato loro la possibilità di adottarlo e dargli tutte le cure di cui ha bisogno.

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Come funziona la culla per la vita?

Il bimbo è stato ritrovato in quella che in Italia si chiama “culla per la vita”, mentre negli Stati Uniti è conosciuta con il nome di Safe Haven Baby Box. Si tratta di luoghi sicuri in cui è possibile lasciare il proprio bambino, dopo averlo partorito. Il tutto viene svolto in totale anonimato e il servizio è attivo presso ospedali, chiese e stazioni dei vigili del fuoco.

Nel momento in cui il bimbo viene posizionato nella culla, si chiude la vetrata davanti a lui e vengono fatti trascorrere alcuni secondi, per dare la possibilità a chi ha lasciato il neonato di andare via e rimanere anonimi. Successivamente, intervengono i sanitari per prendersi cura del bebè e contattare gli enti incaricati per dare in adozione il piccolo.

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