Cos’è la Campana del Sollievo: “Sancisce la fine delle cure oncologiche”

Quando i pazienti concludono il proprio percorso di cure presso l'Ospedale San Giuseppe di Empoli possono suonare la Campana del Sollievo: vediamo meglio cos'è questo rituale e da dove nasce.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Alle ore 13 di lunedì 7 aprile Monica, paziente oncologica dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, ha suonato la Campana del Sollievo, negli spazi dell’Accoglienza della Struttura di Oncologia, accanto alla sua famiglia, alla direttrice del presidio ospedaliero, Francesca Bellini e a tutto il personale medico.

Il suono ha un significato molto positivo: sancisce, infatti, la fine delle terapie per la malattia contro cui si lottava da tempo, un simbolo di speranza e di rinascita. Alla fine del suo percorso, come riporta “La Nazione”, l’ormai ex paziente Monica ha voluto lasciare un messaggio a chi sta ancora affrontando la sua battaglia presso l’Ospedale San Giuseppe dii Empoli:

Non sappiamo quanto siamo forti finché essere forti non è l’unica opzione che abbiamo.

Vediamo ora come e dove nasce il rito della Campana del Sollievo.

Il rituale diffuso nei paesi americani e ancora poco conosciuto in Italia

La Campana del Sollievo è un rito con cui si celebra la fine di trattamenti come radioterapia o chemioterapia nato, molto probabilmente, in alcune strutture ospedaliere americane e canadese, in particolare nei reparti di Oncologia.

Da poco si è diffuso anche in Europa, tra cui in Italia, diventando un simbolo per l’inizio di una nuova vita. E sebbene sia un gesto molto semplice suonare una campanella, dietro quel suono, in realtà, si cela una metafora non poco indifferente per gli ex pazienti oncologici.

La Campana del Sollievo presso l’Ospedale San Giuseppe di Empoli

La direttrice della Struttura Complessa di Oncologia dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, Francesca Martella, come riporta “La Nazione”, sottolinea qual è la valenza della Campana del Sollievo che i pazienti suonano per tre volte durante l’iter oncologico:

È un rito dell’addio e di gioia con il quale il paziente che ha concluso un lungo percorso di cura si augura ogni bene per i giorni nuovi. […]

È un momento emozionante, gioioso, bello che vogliamo condividere, perché i nostri pazienti non ricordino solo la paura e la terapia, ma portino con sé anche un messaggio di speranza. […]

‘Falla suonare una volta per ciò che hai attraversato, suonala ancora per celebrare il presente, poi ancora una volta per augurarti un futuro radioso’.

Anche la direttrice del presidio ospedaliero, Francesca Bellini, ha rimarcato le parole della dott.ssa Francesca Martella:

È un simbolo forte, che può rappresentare una motivazione per chi ancora sta affrontando la terapia.

Un invito a credere che quel momento arriverà.

La Campana del Sollievo è posta in un punto visibile a tutti come auspicio per i pazienti di poterla suonare una o tre volte, all’inizio e alla fine del propria guarigione dalla malattia.

Leggi anche: Da paziente a dottoressa, si laurea in Medicina dopo 4 interventi: “La mia tesi in rianimazione”

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