Yuri Tuci: “Ero sempre arrabbiato, la diagnosi di autismo a 18 anni, recitare mi ha salvato”

Yuri Tuci, protagonista de La vita da grandi, si racconta in una lunga intervista: dai primi segni dell'autismo fino al successo del film in cui interpreta Omar.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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È l’attore del momento, ha 41 anni, il suo è un caso di autismo ad alto funzionamento e ha esaudito il suo sogno: recitare in un film. Yuri Tuci è, infatti, il protagonista di La vita da grandi al fianco di Matilda De Angelis, basato sul libro autobiografico dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale.

Yuri Turci ha raggiunto già tante soddisfazioni: ha visto i suoi genitori emozionati in occasione dell’anteprima del film ed è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in persona.

Il 41enne ha raccontato la sua vita, da quando ha avuto le prime avvisaglie dell’autismo da piccolissimo fino alla sua carriera nel mondo del piccolo e grande schermo, lanciando un messaggio da non sottovalutare per chi convive con l’autismo come lui: non vergognarsi mai e tirare fuori il proprio talento.

Yuri Tuci, l’autismo ad alto funzionamento e la prima diagnosi a 18 anni

Yuri Tuci, nonostante alcuni episodi che facessero pensare all’autismo, ha ricevuto la diagnosi a 18 anni, come ha raccontato al “Corriere della Sera”:

Sapevo di essere arrabbiato con tutti e non sapevo perché, pensavo che fosse colpa mia. […]

Sono stato manesco per tanto tempo prima di avere consapevolezza e diagnosi.

Me ne vergogno tantissimo, ma non era colpa mia, l’autismo era ai massimi e, non sapendolo, non prendevo psicofarmaci. […]

Ho iniziato a esplodere in crisi incredibili di pianto, mi prendevano tremolii, mi stizzivo, avevo paura di entrare nei negozi o nei luoghi sconosciuti. […]

Per la prima volta, qualcuno ha dato un nome ai miei disturbi e ho iniziato dei percorsi con gli educatori in un centro di salute mentale.

Grazie a loro, ho imparato a essere autonomo, a socializzare meglio, a smuovermi e scoprire i miei pregi, mi sono quasi “normalizzato”.

Il suo è il caso di autismo ad alto funzionamento e l’attore 41enne, parlando di sé, ha svelato il significato:

Quando mi capitano avventure positive, l’adrenalina mi dà mille battiti al secondo.

Poi, ho il privilegio di trovare sempre gente nuova con cui legare.

Alcuni autistici non amano la compagnia, io sì.

Di questi tempi, se non siamo sociali è controproducente, la solitudine è il luogo dove nascono i deliri per piombare in pazzia e depressione.

La passione per la recitazione nata alle elementari

yuri turci

Yuri Tuci ha scoperto di avere la passione per la recitazione fin da quando ero piccolo:Le maestre mi facevano fare prove di recitazione improvvisata, che mi è piaciuta subito. Da lì, ho scoperto di avere la recitazione nei geni“. Cruciale è stato l’incontro con l’attore Lorenzo Clemente nel 2018:

Alle medie, ho recitato in Mary Poppins e nel Giardino segreto, poi, non è successo niente fino al 2018, quando vado al Terminale Cinema di Prato, davano musica e io ballavo ininterrottamente da tre o quattro ore quando un ragazzo mi avvicina e mi chiede, ‘Ma di che ti fai? Che droga prendi?

Gli ho risposto, è solo adrenalina e autismo.

Quel ragazzo si chiamava Lorenzo Clemente.

Da quel momento in poi è nata una profonda amicizia tanto che, assieme anche a Francesco Gori, Yuri Tuci ha scritto lo spettacolo a sei mani, dal titolo Out is me: “Lo abbiamo portato al Fringe Festival di Torino, in svariati altri luoghi e ha avuto successo. Poi, Greta (regista de La vita da grandi, ndr) l’ha visto e mi ha scelto per il suo film”.

Il successo ne il film La vita da grandi e i progetti futuri

Yuri Tuci condivide molte cose in comune con il suo personaggio, come ha raccontato al “Corriere della Sera”:

Sono entrato facilmente nei panni di Omar, perché abbiamo altri tratti in comune, mi ha colpito la sua ironia e il suo avere un obiettivo chiaro nella vita, cantare ed essere preso in un talent.

E, come lui, sono stato bullizzato.

Yuri Tuci ha le idee chiare per il futuro, la sua vita è al cinema o al teatro:

Non mi aspettavo questa caterva di impegni dopo il film.

Ma ormai, mi sento come Indiana Jones che può affrontare ogni situazione, lo dimostrano questi giorni di ospitate, interviste, prime cinematografiche, conferenze stampa.

Poi come diceva Confucio, ‘Fai ciò che ti piace e non dovrai lavorare per tutta la vita’.

Leggi anche: Sfido la mia sordità gareggiando con chi non ha handicap

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