Il testamento spirituale di Navalny. Daniel Rohr nel 2022 ha realizzato un documentario, prodotto da HBO Max e CNN Films, sulla figura di Navalny, leader dell’opposizione russa, le cui immagini stanno circolando in rete in queste ore.
La pellicola è emblema della vera missione di Navalny, dei suoi principi e veicola in modo immediato il suo messaggio.
Qual è l’eredità di Navalny?
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In una clip tratta dal documentario “Navalny” si vede il noto oppositore del presidente russo rivolgere un messaggio chiaro ai suoi sostenitori, incoraggiandoli per quando non ci sarà più:
Vi devo dire una cosa: non siete autorizzati a mollare. Se decidono di ammazzarmi vuol dire che siamo incredibilmente forti. Dobbiamo utilizzare questo potere.
E ancora: “Non bisogna mollare: dobbiamo ricordarci che abbiamo una grande forza che è stata oppressa da queste persone cattive. Non capiamo di quanto siamo forti in questo momento. L’unica cosa necessaria perché il male trionfi è che le brave persone non facciano nulla. Quindi non siate passivi”.
Di cosa parla il documentario “Navalny”?
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Il documentario del canadese Roher, uscito nel 2022 e vincitore del Premio Oscar 2023 e del Premio al Sundance Film Festival 2022, è un film di cui si è apprezzata l’importanza ancor prima che arrivasse la notizia della morte dell’oppositore di Putin. La pellicola parte dall’avvelenamento del 20 agosto 2020, sull’aereo che porta da Tomsk a Mosca, racconta cosa succede in volo e l’atterraggio per il ricovero a Omsk, dove i medici locali smentiscono l’avvelenamento. Prosegue con il ricovero e le cure di Navalny a Berlino, grazie all’intervento personale di Angela Merkel, e poi affronta l’indagine successiva in cui Putin è indicato come responsabile. Il Cremlino smentisce, e Putin in conferenza stampa riesce a non nominarlo mai.
Il regista con maestria dà la sensazione di essere lì con Navalny. Lo riesce a intervistare in una clinica della Foresta Nera e quando quest’ultimo decide di tornare a Mosca viene arrestato in aeroporto, tutto in tempo reale.
Il mistero sul corpo di Alexey Navalny: non si trova all’obitorio
Oggi tutti si interrogano su quali condizioni effettive abbiano portato alla morte di Navalny. È mistero sul corpo, e su dove esso sia attualmente. Secondo quanto riferito dalla portavoce dell’oppositore russo, Kira Yarmysh, su X, l’avvocato e la madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, si sarebbero recati nell’obitorio indicato da Mosca per vedere la salma del loro familiare ma non lo avrebbero trovato. Scrive così Kira Yarmysh su X:
L’avvocato di Aleksej e sua madre sono arrivati all’obitorio di Salekhard. È chiuso però, anche se la colonia penale ha assicurato che era aperto e che il corpo di Navalny era lì.
L’avvocato ha chiamato il numero di telefono che era sulla porta. Gli è stato detto che era il settimo a chiamare oggi. Il corpo di Aleksej non è all’obitorio.
Anziché pensare che Navalny sia ancora vivo l’ipotesi più plausibile è che le autorità russe “stiano mentendo per evitare di consegnare il corpo”, ha poi specificato la portavoce. Kira Yarmysh ha poi aggiunto: “A un altro avvocato di Navalny che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard è stato detto che la causa della morte di Aleksei non è stata ancora stabilita e che è stato effettuato un nuovo esame istologico. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana”.
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