Si è spento la sera del 6 aprile Roberto De Simone, musicista, compositore, regista e studioso delle tradizioni popolari campane. Il maestro aveva 91 anni e da poche settimane era stato dimesso dall’ospedale, in cui era ricoverato per problemi respiratori.
La camera ardente di De Simone è stata allestita al teatro San Carlo di Napoli, di cui il musicista è stato direttore artistico. I funerali, invece, si terranno domani, 9 aprile, nel Duomo del capoluogo campano. Per l’occasione sarà dichiarato lutto cittadino.
Roberto De Simone e le passioni ereditate

Roberto De Simone è nato il 25 agosto 1933 a Napoli, ai piedi dei Quartieri Spagnoli, in una famiglia di artisti. Dal nonno, attore cinematografico e teatrale, nella compagnia di Salvatore Muto, infatti, ha ereditato la passione per il teatro, mentre dalla zia mezzosoprano quella per la musica.
De Simone, dunque, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 6 anni, per poi iscriversi al Conservatorio di San Pietro a Majella nel 1945. Nell’istituto, oltre a studiare strumento, segue i corsi di composizione di Renato Parodi. Nel 1957 ha avuto inizio la sua attività concertistica e, parallelamente, il musicista si è iscritto alla facoltà di Lettere all’Università Federico II di Napoli.
Una volta abbandonata la carriera universitaria, il compositore si è dedicato all’attività concertistica e allo studio approfondito delle tradizioni popolari campane. Nel 1967, dall’incontro con Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato e Carlo d’Angiò è nata la Nuova Compagnia di Canto Popolare, della quale De Simone è stato animatore, ricercatore ed elaboratore dei materiali musicali.
L’obiettivo della compagnia era recuperare il patrimonio culturale, teatrale e musicale della tradizione popolare campana orale e scritta, motivo di una ricerca meticolosa condotta sul campo. De Simone e colleghi, infatti, hanno scovato materiali durante le feste di paese, rendendoli esibizioni personalizzate e esemplari del folclore partenopeo.
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Carriera artistica di Roberto De Simone
Dopo un periodo di attività concertistica con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Roberto De Simone e colleghi hanno presentato al Teatro San Ferdinando di Napoli, nel 1974, una rilettura della Cantata dei pastori di Andrea Perrucci. Due anni dopo sono stati messi in scena gli spettacoli musicali Masaniello e La gatta Cenerentola, quest’ultima rappresenta l’opera che ha conferito al compositore il successo internazionale ma ha determinato anche la rottura definitiva con la Nuova Compagnia.
La gatta Cenerentola è ispirata alla fiaba di Giambattista Basile ed è stata rappresentata 175 volte, nei primi due anni dopo la sua realizzazione. In seguito all’esperienza con la Nuova Compagnia, Roberto De Simone ha proseguito la propria ricerca sul folclore e la musica popolare campana, collaborando con il gruppo di artisti Media Aetas. È qui che il maestro ha ritrovato Virgilio Villani, protagonista de La gatta Cenerentola e Masaniello.
Tra i capolavori di De Simone si ricordano L’Opera Buffa del Giovedì Santo, del 1980, e il riadattamento di opere come Mistero Napolitano, La festa di Piedigrotta, Le religiose alla moda di Gioacchino Dandolo, Cantata per Masaniello, Le 99 disgrazie di Pulcinella, Le cantatrici villane di Valentino Fioravanti, L’impresario in angustie.
Come compositore, il musicista ha realizzato le musiche per Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo, l’album Io Narciso Io, il Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolini, La Festa Teatrale composta per il 250esimo anniversario del Teatro di San Carlo, nel 1987, le musiche corali per Agamennone di Eschilo, Eleonora, composta per il bicentenario della rivoluzione napoletana, nel 1999.
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Riconoscimenti insigniti a Roberto De Simone
Roberto De Simone è stato direttore artistico del teatro San Carlo di Napoli dal 1981 al 1987, nel quale ha realizzato numerose regie d’opera. Nel 1995 è stato nominato direttore del Conservatorio San Pietro a Majella, per poi dimettersi nel 2000. Nel 2003, inoltre, De Simone è stato insignito del Premio Roberto Sanseverino e due anni dopo del Premio Nonino Risit d’Aur.
Nel 2006 il Comune d Gesualdo, la città del “principe dei musici”, gli ha attribuito la cittadinanza onoraria e l’anno seguente ha ricevuto il premio Gli Olimpici del Teatro Eti. Nel 2011 è stato insignito del Premio internazionale Ethnoi per i diritti dei popoli, mentre nel 2017 ha ricevuto il Premio San Pietro a Majella. Nel 2019, infine, il musicista è divenuto Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
L’ultimo saluto a Roberto De Simone
I funerali di Roberto De Simone si terranno mercoledì 9 aprile, alle ore 16:00, nel Duomo di Napoli e, per l’occasione, il sindaco della città, Gaetano Manfredi, ha dichiarato lutto cittadino. La camera ardente, invece, è stata allestita presso il Foyer del teatro San Carlo. Il Primo Cittadino di Napoli ha voluto ricordare il musicista così:
Siamo profondamente addolorati per la morte del maestro Roberto De Simone.
Napoli perde un riferimento culturale che ha saputo portare nei decenni la nostra città in giro per il mondo, coniugando le antiche tradizioni con una straordinaria attitudine innovativa.
A De Simone eravamo strettamente legati, consapevoli della sua grandezza artistica: per i suoi 90 anni, durante i festeggiamenti del Capodanno, a San Domenico Maggiore gli dedicammo un omaggio nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica.
Il concerto Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone – realizzato dall’orchestra La Nuova Polifonia diretta da Alessandro De Simone insieme al coro Ensemble Vocale di Napoli – un momento molto emozionante.
A rivolgere un messaggio di cordoglio per Roberto De Simone è stata anche Marisa Laurito, la quale si è espressa con queste parole:
Si è spenta un’altra luce potente su Napoli con la scomparsa del maestro Roberto De Simone.
È stato un genio insostituibile, con cui ho avuto l’onore di lavorare quando ero una giovane attrice.
Gli sono molto grata per aver voluto regalare al nostro teatro la sua ultima opera, che nel titolo porta il suo nome Trianon opera.
Al maestro dobbiamo grande riconoscenza e amore per tutto quello che ha regalato alla città di Napoli e alle emozioni e alla gioia che ha regalato a tutti noi con le sue splendide opere.