Uccide quattro persone a Licata, in provincia di Agrigento. Il killer, Angelo T., 48 anni, ha sparato all’interno di una palazzina in via Riesi al fratello, alla cognata e ai nipotini di 11 e 15 anni, uccidendoli. L’uomo, che subito dopo si è dato alla fuga, sembrava voler collaborare con i Carabinieri, ma poi si è ucciso in una strada distante dal luogo della strage, in contrada Safarello, mentre era al telefono con gli agenti.
I Carabinieri della compagnia locale stanno indagando su quando accaduto. Stando a una prima ricostruzione, alla base del quadruplice omicidio ci sarebbe stata una lite familiare, scatenata da interessi personali.
Uccide quattro persone a Licata: il rastrellamento dei Carabinieri
Uccide quattro persone a Licata: l’area in cui si sono consumati le uccisioni, ovvero l’interno di una palazzina della periferia cittadina, è stata adesso transennata per permettere alle forze dell’ordine di fare tutti i rilievi del caso.
Gli agenti, che hanno praticamente rastrellato l’intera cittadina, hanno adesso allertato la Procura di Agrigento, coordinata da Luigi Patronaggio. Le informazioni su quanto accaduto sono al momento frammentarie e tutte da verificare.
L’assassino aveva il porto d’armi, dietro la strage questioni d’eredità
A dare l’allarme è stata la moglie dell’assassino. Quest’ultimo, da quanto si apprende, aveva il porto d’armi: deteneva regolarmente un fucile da caccia e alcune pistole, tra cui quella utilizzata per gli omicidi, una calibro 9, adesso sequestrata. Sul posto sono giunti il pm Paolo Metro e il medico legale.
All’origine della strage, secondo le testimonianze di alcuni vicini, ci sarebbe una lite familiare dovuta a questioni di eredità. Nello specfico, si tratterebbe di interessi legati alla suddivisione di alcuni terreni dove la famiglia coltivava carciofi.
Leggi anche: Gigi Bici, Barbara Pasetti intercettata: “Andrò all’inferno, ho fatto uccidere un uomo”