Vantaggi fiscali per le donazioni. Del Terzo settore, riconosciuto giuridicamente in Italia nel 2016, fanno parte tutte quelle realtà che agiscono nell’interesse generale senza scopo di lucro, portando avanti attività volontaria, di produzione e scambio di beni e servizi, quali le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, gli enti filantropici o le società di mutuo soccorso.
La principale modalità di finanziamento degli enti e delle associazioni, che fanno parte del Terzo settore, sono le donazioni, definite con il termine erogazioni liberali, le quali rappresentano una preziosa fonte di entrate indispensabile per portare avanti le attività e le iniziative benefiche dell’ente. Le donazioni agli enti del Terzo settore, però, hanno anche dei risvolti dal punto di vista fiscale. Vediamo quali forme assumono e chi può usufruirne.
Vantaggi fiscali delle donazioni agli enti del Terzo settore
Le agevolazioni sono stabilite dalla legge e possono assumere forma di deduzioni o detrazioni. Le deduzioni riducono il reddito imponibile percepito durante l’anno, e si applicano prima del calcolo dell’imposta, mentre le detrazioni riducono l’ammontare dell’imposta lorda, che deve essere versata. In entrambi i casi vi sarà un abbassamento delle imposte da pagare, a vantaggio del donatore.
Le donazioni, inoltre, possono provenire sia dalle aziende sia dalle persone fisiche, e diverse sono le agevolazioni fiscali. Le aziende possono dedurre l’importo donato, senza limite assoluto, ma entro il 10% del reddito complessivo dichiarato. Nel caso in cui la deduzione superi il valore del reddito complessivo dichiarato al netto di altre deduzioni, la parte di deduzione non goduta può essere riportata nelle dichiarazioni successive, fino al quarto periodo d’imposta. Mentre per le donazioni delle persone fisiche le agevolazioni fiscali sono di due tipologie:
- Possibilità di detrarre l’importo al 30%
- Dedurre l’importo donato senza limite assoluto ma entro il 10% del reddito complessivo dichiarato
Tra tutti gli enti le organizzazioni di volontariato possono far applicare ai propri donatori una detrazione del 35%, per un massimo di 30.000 euro di donazione. Sarà la persona stessa a scegliere, quando compilerà la dichiarazione dei redditi, se applicare la detrazione o la deduzione. Tra le due possibilità la seconda rappresenta la scelta più conveniente per chi ha un reddito maggiore di 30.000 euro.
Le quote sociali e le donazioni in contanti e non tracciate non hanno diritto ad agevolazioni, non sono ne deducibili ne detraibili. Lo sono, invece, le donazioni effettuate per banca, posta o altro mezzo tracciabile.
Leggi anche: Il Ruolo Sociale degli Enti del Terzo Settore in Italia
Come ottenere vantaggi fiscali dalle donazioni?
Grazie al decreto 28 novembre 2019 “Erogazioni liberali in natura a favore degli enti del Terzo settore” anche alle erogazioni liberali in natura, quindi di beni mobili e immobili, si applicano le agevolazioni fiscali, fatta eccezione per le donazioni effettuate a favore di Imprese sociali costituite in forma di società. Il decreto definisce anche la modalità di calcolo del valore dei beni oggetto delle detrazioni o deduzioni:
- Il valore del bene è calcolato in base al valore normale, ai sensi del TUIR (art. 9), “il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati, e, in mancanza, nel tempo e nel luogo più prossimi”
- Il valore della detrazione o deduzione di un bene strumentale è determinato con riferimento al residuo valore fiscale all’atto del trasferimento
- La detrazione o la deduzione, nel caso della cessione dei beni e delle prestazioni dei servizi, di materie prime e sussidiarie, è calcolata con riferimento al minore tra il valore normale e il valore delle rimanenze finali
- Nel caso in cui il bene non sia determinabile, o superi i 30.000 euro, è obbligatoria una perizia giurata che ne attesti il valore
Per ottenere le detrazioni o deduzioni fiscali la donazione deve essere accompagnata da un atto scritto in cui il donatore descrive i beni donati, ne indica i valori, allegando anche la perizia giurata, con l’impegno da parte dell’ente beneficiario a utilizzare direttamente i beni ricevuti per le attività statutarie. Va ricordato che in ogni caso è necessario rispettare il principio di non cumulabilità tra le agevolazioni previste dall’arti.83 del Codice del Terzo settore.
Quali enti del Terzo settore hanno diritto alle agevolazioni
Le agevolazioni riguardano tutti gli enti del Terzo settore, regolarmente iscritti al RUNTS (Registro unico nazionale del Terzo settore):
- Ente del Terzo settore, indipendentemente che sia commerciale o non commerciale
- Ente del Terzo settore non commerciale
- Ente del Terzo settore commerciale
- Organizzazione di volontariato (ODV)
- Associazione di promozione sociale (APS)
- Ente filantropico
- Impresa sociale costituita come cooperativa sociale
- Impresa sociale costituita come società
- Impresa sociale costituita come ente del libro I del cc (associazione o fondazione)
La gran parte delle agevolazioni fa una distinzione tra ente del Terzo settore che svolge attività di interesse generale con modalità commerciale ed ente che diventa commerciale in quanto svolge in prevalenza attività commerciali, rispetto a quelle non commerciali. In questo caso può rimanere iscritto al RUNTS, ma perde il diritto ad alcune agevolazioni.
Le altre tipologie di agevolazioni
Le altre agevolazioni che interessano la fiscalità degli enti del Terzo settore sono numerose e riguardano:
- Imposta di registro su modifiche dello statuto obbligatorie, per legge o su altre modifiche statutarie
- Imposta di bollo, esenzione totale per qualsiasi tipologia di atto
- Imposte di registro, ipotecarie e catastali per acquisto immobili
- Imu
- Altri tributi locali, per cui gli enti locali possono disporre la riduzione o l’esenzione
- Esenzione da imposte dirette per beni immobili, riconosciuta alla Organizzazioni di volontariato e alle Associazioni di promozione sociale
- Esenzione da tasse sulle concessioni governative
- Condizione di non commercialità dell’ente, da valutare se le attività dell’ente sono rette più da entrate, quali donazioni e 5 per mille, piuttosto che da ricavi commerciali
- Condizione di non commercialità di categorie di attività svolte dall’ente, per cui ogni singolo ambito di attività di interesse generale dovrà essere valutata se viene svolta o meno con un margine positivo, confrontando le entrate con i costi sostenuti
- Non commercialità dei rispettivi soci, le entrate per corrispettivo da soci sono considerate non commerciali se l’ente è Associazione di promozione sociale
- Determinazione dell’IRES con modalità forfetaria per la generalità degli ETS, sulla base dei ricavi
- Determinazione dell’IRES con modalità forfetaria per Organizzazioni di volontariato (ODV) e Associazioni di promozione sociale (APS), sulla base dei ricavi
Leggi anche: Guida alla Fiscalità per gli Enti del Terzo Settore
