Il caso Becciu continua a scuotere il Vaticano. Al centro della vicenda questioni legate all’utilizzo dei fondi vaticani e un’inchiesta su un immobile di lusso a Londra. Proprio a quest’ultima vicenda, relativa all’acquisto di un immobile in Sloane Avenue dal valore di 200 milioni di dollari avvenuta nel 2013, proprio quando Becciu era Sostituto alla sezione Affari generali della Segreteria di Stato vaticana, sarebbe riconducibile ai motivi delle dimissioni del cardinale. Personaggio chiave di questo terremoto in Vaticano, secondo quanto riportato da Adnkronos, sarebbe monsignor Alberto Perlasca, ex braccio destro del cardinale quando egli era Sostituto alla Segreteria di Stato.
Le dimissioni del cardinale Becciu
Secondo quanto appreso da Adnkronos, sarebbe Alberto Perlasca l’uomo del mistero che, con le sue dettagliare rivelazioni, avrebbe portato il Papa ad accogliere le dimissioni del cardinale Becciu lo scorso settembre. Monsignor Perlasca “avrebbe raccontato a un porporato che gli era vicino numerosi retroscena sugli anni trascorsi al fianco di Becciu alla segreteria di Stato, gli stessi che poi avrebbe riferito agli inquirenti vaticani che lo hanno ascoltato” scrive il giornale. Parole che necessitano di un riscontro, ma che al momento rappresentano un capo d’accusa contro il cardinale. Lo stesso ha espresso “estremo stupore e dolore” per le rivelazioni dell’ex braccio destro, parole che però ha respinto con decisione, denunciandone la “plateale falsità”.
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La risposta del cardinale Becciu a Perlasca
Arriva presto la reazione del cardinale in relazione alle dichiarazioni di monsignor Perlasca. Risponde in una nota del legale il suo avvocato, Fabio Viglione:
Pur compatendolo, umanamente e cristianamente, per il difficile momento personale che sta attraversando a causa dell’indagine che lo vede coinvolto ed in relazione alla quale con tali presunte dichiarazioni si starebbe difendendo Sua Eminenza respinge decisamente ogni tipo di allusione su fantomatici rapporti privilegiati con la stampa, che si vorrebbero utilizzati a fini diffamatori nei confronti di alti prelati.
Trattandosi di fatti scopertamente falsi, ho ricevuto espresso mandato di denunciarne la diffamatorietà da qualunque fonte provengano, a tutela del suo onore e della sua reputazione, innanzi alle competenti sedi giurisdizionali”, conclude l’avvocato Viglione.
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