UGUALE è un’associazione no-profit nata circa 4 anni fa in Veneto. I volontari, tutti ragazzi under 30, organizzano attività ricreative con lo scopo di realizzare una vera inclusione sociale per persone con disabilità fisiche e cognitive. Purtroppo, a causa dell’emergenza Covid, tutti gli eventi dell’associazione sono stati sospesi e le future donazioni sono state destinate alla ripresa economica delle famiglie. Ci ha detto Thomas Pettenό, vicepresidente dell’associazione, durante la nostra intervista:
In questo difficile momento ci sembrava assurdo chiedere soldi alle persone per le nostre attività. Stiamo puntando sul 5×1000 per lasciare spazio all’emergenza.
Il gioco è una terapia
UGUALE conta, tra Ambassador e volontari, circa 100 giovani. Affiancati da artisti, musicisti, fornitori e aziende partner, i ragazzi creano eventi inclusivi, che sono anche l’occasione per raccogliere fondi da destinare ai progetti scelti. L’ultima raccolta lanciata servirà a realizzare Ugualeland, il primo parco giochi al 100% inclusivo, che verrà donato alla città di Venezia. Il gioco è terapeutico, elimina le distanze e abbatte i pregiudizi. Racconta Thomas:
L’idea di creare un luogo dove universalmente tutti i bambini possano giocare assieme ci emoziona e ci spinge a dedicare le nostre energie ed il nostro tempo alla costruzione di questo parco giochi. Per ora siamo fermi, ma la raccolta fondi è al 50% dell’obiettivo. Abbiamo raccolto già 25mila euro. Speriamo di riprendere presto.
Leggi anche: In acqua le disabilità si annullano: grande successo per Energy Family Project
Come è nata l’Associazione UGUALE?
La nostra missione è riassunta nel nome della nostra associazione. Crediamo che tutti abbiano diritto di essere trattati e considerati in egual modo, senza nasconderci dietro le differenze. Proprio per questo il nostro logo corrisponde al simbolo del diverso. UGUALE, come tante cose belle, nasce da una situazione poco piacevole: da una reazione. Con alcuni dei ragazzi, che poi hanno dato vita all’associazione, siamo stati coinvolti come soggetti privati in una raccolta fondi. Si chiedeva alle persone di donare qualche spicciolo per delle attività di ragazzi disabili; le persone ci evitavano, ci schernivano e ci deridevano. Questo episodio ha scatenato in noi il desiderio di creare un progetto dove le persone potessero donare divertendosi. Un’attività che non si basasse sulla pietas, ma sulla gioia. Così è nata UGUALE. Ora chi partecipa ai nostri eventi spesso contribuisce a finanziarci senza che nessuno chieda nulla e le donazioni sono diventate un atto piacevole e spontaneo. Di questo siamo particolarmente orgogliosi.
Chi sono i volontari che scelgono di collaborare?
Siamo tutti ragazzi che hanno deciso di mettere a disposizioni il proprio tempo libero. UGUALE è composta da circa 30 Ambassador che organizzano e pianificano tutte le attività dell’associazione quasi quotidianamente. A loro si aggiungono altri 70 volontari, per un totale di 100 persone coinvolte direttamente. Collaborano con UGUALE anche artisti, musicisti, fornitori e aziende partner. Tutti uniti, insomma, per fare la differenza. Ma chiunque può aggregarsi alla nostra missione scrivendoci all’indirizzo email [email protected]
Nel 2020 c’è Ugualeland. Come nasce l’idea?
Esatto! Le nostre forze per il biennio 2019/2020 sono totalmente concentrate nella costruzione di UGUALELAND: il primo parco giochi al 100% inclusivo della città di Venezia. Sorgerà a Marghera e sarà un’opera che doneremo alla città. Ugualeland vuole essere un luogo dove tutti i bambini potranno giocare senza nessuna barriera fisica e che favorirà la connessione tra due mondi ancora troppo distanti, quello cosiddetto dei bambini “normodotati” e quello dei bimbi con disabilità, sia fisiche che cognitive. L’idea nasce dal desiderio di lasciare un segno concreto per il futuro, un messaggio tangibile di aggregazione e di inclusione, concetti portanti della nostra filosofia. La realizzazione è molto costosa, ma siamo felici e grati a tutti i donatori di essere già al 50% della nostra raccolta fondi. Il gioco è una delle attività più naturali per includere le persone in una comunità. Avvicina le distanze e rompe i limiti del pregiudizio. L’idea di creare un luogo dove universalmente tutti i bambini possano giocare assieme ci emoziona e ci spinge a dedicare le nostre energie ed il nostro tempo alla costruzione di questo parco giochi.
Leggi anche: Coronavirus, studentessa cuce mascherine gratis trasparenti per i sordi di Elza Coculo