Oggi è il secondo giorno in Piemonte per Papa Francesco, che stamattina è in visita ad Asti dove, dopo un lungo tragitto in papamobile, ha celebrato la messa in Cattedrale. Al termine della celebrazione, Bergoglio ha espresso “riconoscenza alla Diocesi, alla Provincia e alla Città di Asti: grazie per l’accoglienza calorosa che mi avete riservato!”.
Poi, Francesco ha aggiunto: “Sono tanto grato alle Autorità civili e religiose anche per i preparativi che hanno reso possibile questa desiderata visita”. Quindi, calandosi a pieno negli usi e nei costumi del luogo, il Pontefice ha detto salutando i cittadini: “A tutti vorrei dire che a la fame propri piasi’ encuntreve! (mi ha fatto piacere incontrarvi) e augurarvi: ch’a staga bin! (state bene!)“.
Papa Francesco cittadino onorario di Asti, il sindaco: “L’ha sempre portata nel cuore”
A sugellare il legame tra Papa Francesco e la città di Asti non sono state soltanto le espressioni in dialetto piemontese pronunciate da Bergoglio, ma pure la consegna al Pontefice della cittadinanza onoraria “per il legame che ha voluto mantenere con il territorio e per la sua statura di grande uomo di pace che quotidianamente richiama a valori di solidarietà e fraternità”.
Stando a quanto riportato dal sindaco di Asti Maurizio Rasero, che ha raccontato non senza una certa emozione l’incontro col Pontefice, Bergoglio “ha sempre portato Asti nel suo cuore”. Non solo: il Papa avrebbe pure affermato di fronte al primo cittadino di essersi “sempre sentito astigiano“.
Il Papa: “Da queste terre mio padre è partito per l’Argentina”
Il motivo del suo sentirsi astigiano lo ha spiegato lo stesso Bergoglio a inizio omelia ripercorrendo la sua storia familiare: “Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina; e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici”.
“Oggi – ha continuato il Papa – è ancora una volta il Vangelo a riportarci alle radici della fede“. Nella giornata in cui la Chiesa celebra Cristo Re, Bergoglio ha ricordato che “la nostra idea di re viene ribaltata“. Il Vangelo di oggi parla infatti di Cristo sulla croce che “non punta il dito contro nessuno, ma apre le braccia a tutti. Così si manifesta il nostro Re: a braccia aperte, a ‘brasa aduerte’”, ha spiegato il Pontefice sempre ricorrendo al dialetto della sua famiglia.
Il pranzo di Papa Francesco con i cugini a Portacomaro: “Abbiamo sempre parlato piemontese”
La giornata di ieri è stata a dir poco “amarcord” per Papa Francesco, che ha fatto visita alla cugina 90enne Carla Rabezzana a Portacomaro, paesino nell’astigiano che è stato la prima tappa della sua trasferta in Piemonte. A tavola con loro c’erano altre cinque persone, ovvero i restanti cugini più stretti di Bergoglio. Durante il pranzo, il Papa e i cugini hanno mangiato insalata russa, flan di prosciutto, agnolotti del plin, arrosto con carote e, per concludere, pasticcini e bonet. Ad accompagnare il cibo, una bottiglia di vino Grignolino.
“Abbiamo parlato sempre in piemontese”, ha raccontato Carla al temine della visita del Papa. Niente di più è trapelato sul pranzo con Francesco, con la donna che si è invece divertita a rivolgere battute scherzose ai numerosi cronisti presenti: “Cosa mi ha detto il Papa? O cosa ho detto io a lui? Ma che domande sono? Quasi come chi mi ha chiesto in questi giorni se lo facevo mangiare in cucina o in sala da pranzo. Il Papa quando lo sento o lo vedo gli dico ciao e gli chiedo come sta”, ha aggiunto. Poi, Carla ha parlato della raccomandazione che ha fatto a Francesco il vescovo di Asti: “Si è raccomandato di stare bene almeno fino a lunedì”.
“Ha apprezzato tutto, è proprio una persona che parla semplice, ci sentiamo spesso e ogni anno vado almeno tre quattro volte in Vaticano a trovarlo. Qualche volta mi chiama quando sono al circolo delle bocce e io lo faccio parlare con gli amici che sono lì”, questa la testimonianza dell’altro cugino del Papa, Elio, 77 anni.
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