Con la crisi le famiglie del ceto medio vivono un momento difficile e sono messe duramente alla prova. Si tratta di una sfida di resilienza, di rinunce e ingegno per riuscire a far quadrare i conti a fine mese e vivere una vita dignitosa.
Purtroppo oggi anche le famiglie che vivevano agiatamente si trovano a dover fare i conti con la crisi e la classe media si è allargata. Il Covid e il caro bollette attuale hanno inflitto un duro colpo e storie di famiglie che fanno sacrifici per arrivare a fine mese sono all’ordine del giorno.
Famiglie del ceto medio: la storia della famiglia romano
Una di queste famiglie è la Romano composta da Davide, padre tecnico di telefonia, la moglie professoressa precaria e i loro tre figli: Salvatore, Miriam e Lorenzo.
La coppia originaria della Sicilia si è trasferita a Roma. Ha raccontato a Repubblica perché la scelta sia ricaduta nel quartiere Borghesiana:
Ottocento euro al mese, è stato l’unico affitto che potevamo permetterci quando ci siamo trasferiti dalla Sicilia, gli spaventosi aumenti di cibo ed energia ci hanno fatto, accantonare, momentaneamente, il sogno di spostarci dentro Roma.
Poi hanno spiegato come riescono a far quadrare i conti, seppur con difficoltà: “Possiamo contare su 2800 euro di entrate fisse, di cui 800 vanno via per l’affitto. Restano duemila euro per vivere in cinque, cibo, vestiti, bollette, libri di scuola. Vuol dire che una visita medica da 60 euro fa sballare i conti”.
Come oggi le famiglie sono in difficoltà
Ma sono tante le famiglie come questa che rappresentano l’ossatura della società e sulle quali pesa maggiormente l’aumento del costo della vita, pur avendo spesse volte due stipendi su cui contare. Si va dalle rinunce alle passioni quali libri, teatro, allo sport, come può essere la semplice iscrizione in palestra, fino a passare anche al cibo, calibrando le spese di pesce, frutta e carne.
Garantire istruzione ai figli, salute e una cena decente diventa sempre più faticoso e la storia di Pinella Romano e Davide Macrì è solo un esempio.
C’è poi Antonio Sansalone 47enne che vive alla periferia di Milano, proprietario di un’edicola, il quale ha raccontato come si sia trovato in difficoltà con la crisi dell’editoria e il Covid, arrivando a poter spendere 200 euro al mese in tre persone per il cibo. E ancora la storia di Anna, avvocato, che dovrà dire alla figlia di non riuscire più a mantenerla agli studi universitari, con la paura di non essere in grado di pagare un mutuo da 1.500 euro.
Purtroppo questi non solo gli unici casi. Secondo il Report “FragilItalia”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione della popolazione (800 casi 18 anni e oltre), per testarne le opinioni relative al contesto economico e sociale nel Paese è emerso uno scenario difficile:
- 8 italiani su 10 esprimono un giudizio abbastanza negativo sulla situazione economica del Paese
- 4 su 10 ritengono che la situazione economica della loro famiglia peggiorerà
- 1 su 4 ha difficoltà ad arrivare a fine mese
- per quasi 6 italiani su 10 l’aumento delle disuguaglianze provocherà proteste contro i ricchi e i privilegiati.
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