Da grande voglio fare l’Influencer: a Madrid la prima università per diventarlo

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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Siamo agli sgoccioli. Il 22 ottobre si inaugura, all’Università Autonoma di Madrid, il primo corso universitario per diventare influencer. Pensato all’interno della scuola di Economia, il percorso biennale di studi è costruito ad hoc per formare tante Chiara Ferragni e Mariano Di Vaio. Si offre una concreta possibilità per imparare un mestiere che riflette i tempi che stiamo vivendo e che riesce a essere parecchio remunerativo. Leggi anche: Instagram: soldi, successo e fama. Indovina, chi ne ha di più? Ma perché ci sembra così importante questo avvenimento? Forse perché istituire un corso universitario che si chiami Intelligence Influencers: Fashion & Beauty è come accogliere ufficialmente questa professione nel novero delle altre arti e mestieri. Si studia per diventare avvocati, medici, professori, ingegneri. Ora anche dietro la figura dell’influencer deve esserci un’adeguata preparazione. Non bastano più il carisma, una certa dose di autorevolezza e un elevato potenziale relazionale. Per incidere sulle scelte dei consumatori bisogna tornare sui banchi di scuola.

Si deve studiare…

Quante volte ci siamo sentiti dire fin da bambini che bisogna studiare? Che apprendere è importante e che un titolo è un’arma in più per affrontare il mondo degli adulti? Verissimo. E dopo la fase critica dell’adolescenza, qualsiasi persona lo riconosce. C’è chi magari ha impegnato più tempo per capire che le raccomandazioni di mamma e papà erano vere e invece c’è chi sceglie di intraprendere il percorso universitario con questa consapevolezza. C’è chi si affida alla fortuna e chi alle capacità che gentilmente e casualmente madre natura ha voluto concedere. Ma anche se si nasce fortunati, coltivare le proprie doti con lo studio può essere solo un beneficio. Leggi anche: Il latino che piace alle aziende e fa curriculum

La facoltà che studi il marketing attraverso i social

La motivazione è la «tendenza al declino del marketing tradizionale a fronte invece del forte incremento di quello nel settore social». Così si legge nel sito dell’UAM. Chiaro sotto gli occhi di tutti come le strategie di mercato siano ormai cambiate. Il marketing per definizione ha il compito di presentare e rendere affascinanti le merci agli occhi del consumatore, a cui sono indirizzati i valori espressi dalla marca e il messaggio finale. Leggi anche: Da Carosello all’influencer: come è cambiata la pubblicità in 60 anni L’era dell’informazione, ormai per lo più digitale, anche in questo caso ci pone di fronte uno sconvolgimento, non percepito come tale ma accolto con entusiasmo. Cambiano i soggetti chiamati a comunicare i valori dei brand. Ora sono spesso star del web che si “addossano” la responsabilità di sostenere la marca, senza però palesare agli occhi dei propri followers la finalità commerciale della comunicazione. Sono persone come noi, comuni mortali, testimonial di prodotti che la maggioranza ormai può avere. Il mondo accademico comincia a riconoscere questo processo e il ruolo che hanno assunto gli influencer nella nostra società. E lo fa istituendo un corso per diventare influenzatori di moda e bellezza.

Il corso simbolo della contemporaneità

L’obiettivo è formare figure capaci di affrontare il meccanismo del web marketing. Professionisti che siano capaci di muoversi con disinvoltura, preparazione e intelligenza nel mondo digital delle tecniche del mercato. Un corso universitario creato con la collaborazione dell’Ibiza Fashion Week per formare futuri Huda Kattan. Indirizzato a studenti e non, a laureati di qualsiasi grado, a professionisti del marketing, della comunicazione, delle pubbliche relazioni, il corso di studi rappresenta la presa di coscienza più esplicita che i tempi sono davvero cambiati.

Posti limitati e pochi requisiti per accedere

I posti sono contati. L’accesso al corso infatti è a numero limitato. Evidentemente si immagina, e prevede, che le richieste possano essere eccessive! Ma quali caratteristiche deve avere un futuro studente di Intelligence Influencer? La maggiore età. Ed è ovvio essendo un percorso universitario. Possedere un account web in una delle diverse piattaforme social o un blog ed è necessario. Stiamo parlando infatti di un iter che mette nelle mani dei frequentanti gli strumenti utili per poter condurre appropriate campagne di comunicazione sfruttando proprio le capacità dei social media. Avere un tablet, smartphone o laptop. E questo è facile, dato che ormai esistono poche persone sfuggite alla febbre da device. E in ogni caso si è sempre in tempo per comprarne uno. È stata pensata anche un’alternativa per chi è impossibilitato a seguire le lezioni in classe. La virtual classroom, che non darà diritto al diploma di laurea ma a un attestato di frequenza. Ma già è qualcosa per chi non è spagnolo e non può trasferirsi lì!

Vi presentiamo il corso di studi per diventare influencer

Diversi moduli per imparare l’arte di diventare un’icona. E non si tratta di essere una rockstar, un attore famoso, un calciatore importante. No. Parliamo di gente comune che è riuscita a mettere a punto una strategia comunicativa vincente e a rendere desiderabile la propria immagine agli occhi dei più, rendendosi appetibile per le aziende che sempre maggiormente ricercano queste figure per affidare loro la sponsorizzazione dei propri prodotti. Più followers hai, più sei richiesto. Più guadagni. Ma negli anni in cui ormai chiunque spiattella la propria immagine sul web bisogna cominciare a distinguersi dalla massa. Ed ecco che dotarsi dei ferri del mestiere potrebbe fare la differenza. Il corso dell’UAM propone diverse discipline. Si inizia con la presentazione della figura e del suo ruolo di opinion leader, per arrivare alla descrizione dei vari tipi di influencer, approfondendo quello dedicato alla moda. Dalla psicologia della moda al personal branding e all’importanza della coscienza sociale ed etica. Lezioni dedicate all’ottimizzazione dello spazio personale, al posizionamento e attrattività per i motori di ricerca. SEO, Google Adsense, Analytics, Adwords. Strategie di marketing vero e proprio non indirizzate alle vendite delle merci fisiche ma alla valorizzazione della propria immagine in rete. Oltre la teoria, tanta pratica. Laboratori di scrittura e creazione di contenuti efficaci. Workshop di fotografia e montaggio video. Non si tralascia nemmeno la guida legale, la gestione della rete e della reputazione online. Un corso che non trascura niente ed è attento a ogni particolare, per confermare ancora di più, se ci fosse ancora qualche dubbio, che il web, il digitale, il networking sono ormai il nostro pane quotidiano. Il corso di studio del futuro, ormai più che prossimo, per professioni all’avanguardia, sta per aprire le sue porte agli x factor del web. Leggi anche: Dall’influencer al social media manager: le 10 professioni che fino a 10 anni fa non esistevano di Valentina Cuppone

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