Se vuoi andare in vacanza ma odi programmarla, WeRoad fa al caso tuo

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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WeRoad è la startup che organizza viaggi basandosi su community di viaggiatori e rivoluziona l’attività delle tradizionali agenzie. L’idea arriva dopo un viaggio di Paolo De Nadai, CEO e cofounder di OneDay Group, holding che ingloba diverse fra le più innovative realtà digitali italiane come il tour operator Travel4 Target che organizza viaggi per community, tra cui ScuolaZoo Viaggi Eventi. Supportata da Fabio Bin, Head of Digital Innovation di OneDay Group, WeRoad approda online nel marzo 2017. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza da vivere e partire alla scoperta di nuovi mondi e culture, condividendola con gli altri. Si aspetta sempre con ansia il momento in cui si potrà riuscire a organizzare una fuga dalla città, dalla quotidianità, dagli impegni. Quei giorni, magari settimane, in cui si sospende per un attimo la propria vita, abbandonando l’orologio, scordando per quanto possibile le responsabilità di ogni giorno. Le vacanze sono un momento di pausa non solo dal lavoro ma dalla routine quotidiana. Un’occasione per conoscere gente nuova e modi di vivere lontani dai nostri. Ma a volte le aspettative sono troppo alte e rischiano di essere deluse da intoppi organizzativi. E così la programmazione di un viaggio a volte può risultare stressante. Ferie che non combaciano con i compagni di avventura, budget diversi a disposizione, difficoltà a trovare un punto d’incontro tra le diverse esigenze di viaggio. Chi vuole relax, chi desidera visitare musei, chi vuole divertirsi in discoteca. Incomprensioni che rischiano di trasformare una vacanza in una noiosa e litigiosa settimana. Leggi anche: “L’ombrellone che cercavi è finalmente a portata di clic”. Per risolvere questi inghippi e per proporre un‘esperienza diversa dal solito, nasce WeRoad, la piattaforma per l’organizzazione dei viaggi 3.0 in cui la collaborazione e la partecipazione diventano i principi ispiratori. Focus fondamentale: creare la possibilità di trovare viaggi e compagnie su misura per ognuno.

“Tu prepara lo zaino, gli amici li portiamo noi”!

Questo il motto della piattaforma che sarebbe riduttivo descrivere come un tour operator. Perché WeRoad non è un’agenzia di viaggi tradizionale e non si propone “solo” di organizzare tour in giro per il mondo. Parola chiave: condivisione. E non solo nel momento del viaggio, ma anche prima e dopo. Una vera e propria community è protagonista della piattaforma. Il punto di forza di WeRoad è coniugare il momento del viaggio reale con lo sviluppo di una community online che favorisca la nascita e il mantenimento di nuovi rapporti.

Il viaggio che si condivide su Facebook e Whatsapp

La mission di WeRoad è quella di riuscire a soddisfare l’esigenza di ogni membro della community offrendo la possibilità di scegliere il tipo di vacanza e a seconda di questo trovare la compagnia più adatta in termini di età e di interessi. Si creano gruppi omogenei sfruttando le potenzialità dei social. Infatti il viaggio inizia prima di arrivare alla meta. E sì, perché la vocazione di WeRoad non è semplicemente quella di vendere viaggi, ma di creare rapporti, di allargare la rete di conoscenza tra le persone usando i social network: dai gruppi Facebook per trovare i compagni di viaggio a quelli Whatsapp. E poi Instagram, perché non esiste viaggio senza condividerne le foto. Leggi anche: Fingerpools: lo sharing di piscine per il tuo tuffo “proibito”.

Come funziona WeRoad?

Punti di forza di questa piattaforma sono il suo forte ancoraggio ai social media e il principio di condivisione. Non a caso molti dei coordinatori che accompagnano i gruppi sono ragazzi che conoscono quella meta o perché più volte visitata o perché residenti nel luogo e hanno voglia di mettere a disposizione la loro esperienza. Creare gruppi omogenei per età e interessi è il punto di forza di questa startup. Una volta connessi al sito, si ha la possibilità di selezionare la modalità di viaggio: avventura e natura, monumenti e storia, relax e mare, città e cultura, party e nigthlife.

“Zaino in spalla” per esplorare ben 40 mete attive

Le mete attive a oggi sono circa 40: dall’Argentina al Portogallo, dall’Oman alla Cina, dal Giappone a Cuba. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Il pacchetto non prevede il volo, in modo da poter garantire ai viaggiatori di scegliere comodamente la compagnia con la quale volare e l’aeroporto di partenza. Il numero di partecipanti va da un minimo di 8 a un massimo di 15 a gruppo in modo da rendere più gestibile l’esperienza e di non far venir meno la sensazione di “conoscersi da sempre”. Zaino in spalla per scoprire paesi lontani e culture diverse utilizzando i trasporti locali, dormendo in strutture gestite da gente del posto e mangiando nei ristoranti di cucina tradizionale, per vivere i luoghi a 360°.

Viaggi ideali per millennials

I Millennials: sono loro il target di riferimento della piattaforma. Ma è interessante notare come WeRoad si stia rivolgendo anche alla Silver generation, organizzando gruppi di viaggiatori con una fascia d’età sopra i trentacinque anni. A riprova che l’accesso al web non è prerogativa dei cosiddetti nativi digitali. I dati tramessi su slideshare.net mostrano il successo che questa piattaforma ha ottenuto nell’arco di un anno:

  • 139.000 fan su Facebook
  • 39.000 followers su Instagram
  • 9 persone lavorano in azienda
  • 50 coordinatori seguono i gruppi nei viaggi
  • 600 WeRoaders hanno usufruito del servizio
  • circa 40 destinazioni attive

Un successo per i giovani imprenditori di WeRoad, una conferma che le nuove generazioni, ma non solo, riescono a sfruttare al meglio le risorse offerte dalla nuova società digitale, ancora piena di opportunità da cogliere e di nuovi percorsi da sperimentare.   di Valentina Cuppone

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