Quante volte al giorno controlliamo lo smartphone? Oltre 2600 volte secondo gli studi: è la prima cosa che facciamo entro i primi i cinque minuti dopo aver aperto gli occhi la mattina. E c’è un altro dato ancora ancora più allarmante: oltre la metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni si alza in piena notte per controllare le notifiche e i messaggi. È vero, essere sempre connessi è diventata una necessità ormai e spesso è proprio il nostro lavoro a richiedere una costante modalità on. Controlliamo le mail e le notifiche a tutte le ore del giorno, ogni volta che possiamo, a lavoro, al supermercato e spesso (purtroppo) anche in macchina. Questo comportamento è noto come la “sindrome Fomo” – fear of missing out – ossia la paura di perderci qualcosa di importante. Controllare compulsivamente la casella di posta ad esempio non è il modo migliore per ottenere grandi risultati: secondo i ricercatori della Loughborough University per tornare al lavoro dopo essere stati interrotti da una mail ci vogliono circa 64 secondi. Controllando la posta elettronica ogni cinque minuti quindi buttiamo otto ore e mezza a settimana solo per ritrovare la concentrazione e riprendere le fila di quello che stavamo facendo. Se aggiungiamo poi tutte le altre distrazioni dovute all’arrivo di telefonate, notifiche dei social network e messaggi, possiamo dire che non facciamo altro per l’intera giornata. Tutto questo non riguarda solo il contesto lavorativo ma anche quello personale e relazionale: non riusciamo più a sostenere una conversazione senza sbirciare le notifiche sul telefono o goderci una vacanza senza pubblicare storie su Instagram. Ma per fortuna possiamo correre ai ripari: una soluzione esiste ed è il Digital Detox.
Digital Detox: tutto su come disintossicarsi dalla tecnologia
Digital Detox vuol dire spegnere completamente smartphone, tablet, PC e ogni tipo di dispositivo portatile e di concedersi una pausa dal mondo digitale. Il principio è lo stesso di una dieta disintossicante dopo gli eccessi delle feste: rimanere disconnessi per un po’ aiuta a ricaricare le batterie e a riprendere con più energie vedendo la realtà da una nuova prospettiva. Spesso ci ricordiamo di ricaricare lo smartphone ma non ci ricordiamo di ricaricare noi stessi. In ambito lavorativo ci sembra di riuscire a fare sempre più cose insieme grazie ai nostri device: in realtà il multi-tasking inteso nel modo sbagliato è una delle cause maggiori del calo della produttività sul lavoro e della stanchezza fisica e mentale che accusiamo a fine giornata. Ecco 7 pratici consigli per disintossicarsi dal digitale e ritrovare il giusto equilibrio.
1. Svegliarsi e non prendere il telefono per almeno un’ora
Svegliarsi e un attimo dopo prendere lo smartphone per controllare email e notifiche è un’azione davvero nociva per la nostra psiche che si è appena rigenerata grazie ad una notte di sonno. Iniziare la giornata leggendo le mail di lavoro e le notifiche dell’azienda significa alzarsi dal letto già carichi di stress e di ansia. Il senso del dovere va attivato, certo, ma non subito dopo aver aperto gli occhi. Invece di prendere in mano il telefono prendetevi 10 minuti per respirare, visualizzare la vostra giornata e meditare, concentrandovi su voi stessi. Questo aumenterà la vostra capacità di concentrazione per tutta la giornata.
2. Non usare il cellulare a tavola
3. Sostenere una conversazione senza controllare lo smartphone
State parlando con qualcuno e all’improvviso succede, sentite il suono di una notifica: è una situazione che si ripete ogni momento di ogni giorno. Siamo così connessi che ormai non possiamo evitarlo ma sarebbe buona abitudine non interrompere la conversazione per controllare il telefono o, peggio ancora, per rispondere in tempo reale al messaggio ricevuto o alla telefonata. Certo le urgenze e gli imprevisti capitano ma non devono diventare la regola. C’è un momento per fare conversazione e un altro per rispondere. Parlare con persone in carne ed ossa, invece che sempre con account virtuali, è fondamentale per la nostra vita personale.
4. Mai tenere il telefono sul comodino
Andare a dormire è un’azione che dovrebbe assumere un significato più definitivo: vuol dire che è arrivato il momento di attivare la modalità off. Ecco perché è meglio non tenere lo smartphone sul comodino, sarebbe troppo a portata di mano e la tentazione di concludere la giornata dando un’ultima occhiata a Facebook potrebbe essere troppo forte, senza contare che la luce degli schermi interferisce con il normale ciclo del sonno. Meglio leggere qualche pagina di un libro o rilassarsi semplicemente prima di addormentarsi.
5. Weekend, il momento di staccare la spina
Il fine settimana è fatto per riposarsi e una bella pausa è proprio quello che serve per aumentare la produttività. Niente lavoro e bando alla modalità “dovere” e “reperibilità”. Durante il weekend la cosa migliore è prendersi cura di se stessi e dei propri cari, dedicandovi a quello che amate fare. Il bisogno di disintossicarsi dal digitale sta diventando così forte nell’ultimo periodo che sono cresciute moltissimo le strutture dedicate a soggiorni “sconnessi” dal mondo tecnologico. Di solito si trovano in montagna o in campagna, sono luoghi eleganti e confortevoli, circondati solo dal silenzio e dalla quiete della natura. In queste oasi ci si può dedicare a piaceri e passatempi del tempo che fu, come passeggiare, visitare posti nuovi, leggere un libro o il giornale. Ma scordatevi di postare la foto del piatto che state mangiando o di caricare una storia che ritrae un posto suggestivo. I racconti sono rimandati al ritorno, di persona. In Italia in quasi ogni regione è possibile trovare una di queste strutture: in Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia, in Umbria e in Emilia Romagna per esempio.
6. Dare un limite ai social e programmare la vita analogica
7. “Non permettere allo smartphone di frapporsi tra te e il mondo”: parola di Alessio Carciofi
Alessio Carciofi è founder e CEO di Digital Detox, la prima realtà italiana dedicata alla ricerca di un giusto rapporto con la sfera digitale. “Il digitale ha cambiato la nostra vita. Anche la mia. Soffrivo di insonnia, disturbi legati all’intossicazione digitale, dolori, ansia – racconta – Nel 2013 ho fatto un’esperienza drastica: una settimana in un eremo, in Umbria. Senza cellulare. I primi tre giorni sono andato fuori di testa. Un taglio netto non era la soluzione. Ho fatto ricerche per tre anni. Ho studiato una metodologia per integrare nella giusta misura il digitale nella nostra vita. L’ho chiamata Digital felix“. Cos’è Digital Felix? “È un metodo che insegna attraverso appositi corsi di formazione aziendale – spiega Carciofi – a gestire la sfera digitale in modo da raggiungere un sano equilibrio e ottenere benefici personali, interpersonali e lavorativi. Non si tratta, quindi, di disconnettersi solo ogni tanto quanto, piuttosto, di capire in che misura approcciarsi ogni giorno a internet, alle mail, alle notifiche o ai messaggi”. Il Digital Felix si articola in 5 R: rallenta, riduci, ridisegna, riprogramma, ricarica. Si insegna a programmare le varie attività, mettendo quelle di valore nei momenti di picco energetico. Esempio: no alla lettura di email la mattina, sì alle riunioni organizzate. La soluzione non quella di eliminare il digitale dalla nostra vita – sarebbe davvero impossibile – ma quella di viverlo nella giusta misura. di Martina Mugnaini